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Meno tasse per tutti? Le bugie hanno le gambe Corti, e noi le smentiamo con Garbo

Ospitiamo l'intervento di Tiziano Garbo, consigliere comunale indipendente, che nell'ultimo consiglio comunale ha saputo tenere testa al sindaco Roberto Corti e all'assessore Jennifer Moro, i quali hanno cercato di raccontare che a Desio negli ultimi cinque anni sono diminuite le tasse. A noi non sembra proprio così. Per fortuna, ormai, questa amministrazione è arrivata al capolinea.



Il 2015 è stato l’anno “ peggiore” per i contribuenti desiani con un ulteriore incremento della imposizione fiscale che ha raggiunto il massimo record storico tra imposte e tasse decise dal Comune.
La TASI – brutalmente applicata come patrimoniale solo ai proprietari della 1° casa, ha generato un gettito di oltre 3,5 milioni,ancora 100 mila in più rispetto alle previsioni per il 2015 e ben 700 mila in più rispetto agli attesi 2,8 milioni del 2014,quando venne impostata. Hanno pagato di più le famiglie con figli e rendite catastali basse, perché è stata tolta la detrazione di 50€ per ogni figlio a carico e quella fissa di 200€ per la 1° casa, rispetto alle modalità della equivalente precedente IMU sull’abitazione principale.
L’addizionale IRPEF, già alzata notevolmente nel 2012, ha dato un gettito che supera i 3 milioni , 200 mila in più rispetto all’anno prima,nonostante la contrazione del PIL.
Nuovo record comunale per l’IMU arrivata a 6,3 milioni. I desiani hanno pagato complessivamente 12 milioni di IMU sulle seconde case, terreni e beni strumentali alla produzione, compresa la parte dello Stato,che solo in parte alimenta poi il fondo di solidarietà comunale.Erano 6 milioni nel 2010, quando c’era l’ICI. In totale le imposte comunali sono arrivate a 14 milioni, erano attorno ai 9 milioni nel quinquennio Mariani.
La TARI, la tassa sui rifiuti, ha generato un gettito di 4,4 milioni: 300 mila in più del 2013,quando venne rimodulata,mentre il servizio di raccolta,smaltimento e pulizia peggiora per efficacia. Le tasse comunali aumentano a 5,4 milioni, erano 4,5 nel 2010.
Imposte e tasse comunali arrivano a sfiorare i 20 milioni, erano 13,5 nel 2009.. Non sono stati” restituiti” tutti gli accertamenti da evasione sugli esercizi precedenti, nonostante il principio che la tassa deve pareggiare il costo. Il sacrosanto recupero da evasione sulla TARSU e IMU andrebbe in qualche modo restituito a quanti hanno pagato il giusto.
Il prelievo fiscale comunale è aumentata a fronte di nessun reale contenimento della spesa corrente e,invece, di una forte e costante contrazione della spesa in lavori pubblici, che non può essere adeguatamente sostenuta perché non si fanno alienazioni del patrimonio pubblico, inutilizzato e abbandonato.
Sono stati bassissimi gli investimenti pubblici e privati , derivati dalla teorizzazione ideologica della “crescita zero”,con solo 800mila euro incassati dagli oneri di urbanizzazione La spesa corrente è praticamente la stessa, per quantità, servizi e funzioni (attorno ai 28 milioni), della tanto criticata gestione Mariani, senza alcuna evidenza della propagandata discontinuità. Particolarmente grave è la diminuzione reale della spesa in conto capitale, quella dei lavori pubblici e della manutenzione delle strade,del verde e del patrimonio con solo 1,4 milioni di pagamenti nella competenza 2015 . Il “libro dei sogni” delle opere pubbliche, da 5 anni annunciate, non si è realizzato neanche nel 2015 perché non sono entrati i soldi necessari previsti dalle cessioni di immobili e terreni,che non si sono fatti.
Nessuna significativa opera è stata realizzata nel quinquennio Corti. Tanto rumore di propaganda per nulla di fatto. La gestione Corti si è dunque caratterizzata solo per il forte aumento delle tasse locali, senza nulla aver prodotto nella riqualificazione della spesa corrente e nell’investimento in lavori pubblici. Troppo è stato richiesto ai cittadini, in testa le famiglie, penalizzate su tutti i fronti a partire dalle rette sulle scuole materne e dalle tariffe sui servizi di pubblica utilità tutte aumentate.. Troppo poco è stato loro restituito in termini di servizi ed opere per la crescita di una città in crisi permanente, aggravata da un peso fiscale troppo alto che porta alla chiusura di diverse attività produttive.
Tiziano Garbo 

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