Sabato e domenica, nell'ultimo fine settimana disponibile per la campagna referendaria, la Lega Nord di Desio è stata presente con due gazebo informativi in piazza Conciliazione per sostenere le ragioni del SI. E' questo, infatti, il consiglio di voto per chi si recherà alle urne nella giornata di domenica 17 aprile.
La particolarità politica di questa consultazione è il corto circuito che si è innescato all'interno di quello che dovrebbe essere il più grande partito di sinistra italiana, quello che oggi governa il paese., anche forse sarebbe meglio dire sgoverna. Da una parte c'è il PD di Matteo Renzi che è favorevole al mantenimento delle norme che si vogliono abrogare, dall'altra ci sono i presidenti di dieci regioni, di cui 8 hanno in tasca la tessera del Partito Democratico (gli altri due sono Zaia della Lega Nord per il Veneto e Toti di Forza Italia per la Liguria) che invece sono contrari. PD contro PD. Ma è anche una battaglia territoriale: da una parte lo stato centrale, dall'altra le regioni.
A questo link tutte le informazioni sul referendum, riassunte e schematizzate. Vi consigliamo una lettura informativa.
Non ci piace ficcare il naso in casa degli altri, ma un cortocircuito si è innescato, apparentemente, anche nel PD di Desio. E lo diciamo, visto che da parte loro non mancano di analizzare - spesso sbagliando alla grande - gli equilibri interni alla Lega. Per non spaccarsi al suo interno ed accentuare le spaccature tra la corrente renziana in crescita e quella di sinistra-sinistra che sta annaspando, il circolo desiano del PD ha scelto la via del silenzio. Silenzio mantenuto anche sulla data del referendum, che il governo ha scelto di NON accorpare con le elezioni amministrative. Se fossero stati all'opposizione avrebbero urlato - come fatto in passato - allo scandalo, allo sperpero di denaro pubblico. Adesso, che sono al governo, il silenzio. Va bene così. Che tristezza, però. Questo, dal nostro punto di vista, non è un bel modo di fare politica.