La Lombardia è la regione che costa meno allo Stato: 2.265 euro pro capite contro gli 8.954 della Provincia autonoma di Bolzano, i 7.636 della Provincia autonoma di Trento e i 7.475 della Valle D’Aosta. È quanto emerge dai dati riferiti al 2014 presenti nello studio annuale della Ragioneria Generale dello Stato, curato dall’Ispettorato Generale del Bilancio (I.G.B.).
I dati elaborati riguardano i pagamenti complessivi erogati dallo Stato a qualsiasi titolo per spese correnti e spese in conto capitale, distinti per regione di destinazione. Si tratta di voci quali stipendi, acquisti di beni e servizi, trasferimenti ad amministrazioni ed enti pubblici, a imprese e famiglie, interessi, investimenti diretti e contributi agli investimenti. Rimangono escluse le spese per rimborsi di prestiti.
Il costo pro capite della Lombardia è inferiore anche alla media nazionale che si attesta a 3.600 euro. Le realtà che attraggono più denaro dall’Amministrazione centrale sono le regioni a Statuto speciale. Nella classifica dopo le Province autonome di Bolzano e Trento, la Valle d’Aosta, c’è poi il Lazio con 6.133 euro pro capite, seguito da altre tre regioni autonome il Friuli Venezia Giulia con 5.203 euro, la Sardegna con 5.101 euro e la Sicilia con 4.282 euro pro capite. Seguono Molise con 4.241 euro, Calabria 3.637, Liguria 3.519, Puglia 3.400, Umbria 3.108, Toscana 3.023, Marche 2.914, Piemonte 2.846, Veneto 2.741, Emilia Romagna 2.681.
Ad eccezione del Lazio, dunque, le regioni meno popolate in proporzione ricevono di più, ma soprattutto la Lombardia è ultima in termini di trasferimenti statali, nonostante sia la regione più produttiva e la più generosa in termini di gettito fiscale.
Se tutte le Regioni italiane avessero i costi di Regione Lombardia si produrrebbe un risparmio di 68 miliardi di euro(era 60 miliardi nel 2013), cioè più di 2 volte l’intera IRPEF pagata dai lombardi.