L'inceneritore di Desio |
Il Gruppo regionale lombardo della Lega Nord ha presentato questa mattina la richiesta di referendum per l’abrogazione dell’articolo 35 dello Sblocca Italia, in materia di smaltimento dei rifiuti. Lo Sblocca Italia, decreto voluto dal governo Renzi, impone alla Lombardia di smaltire i rifiuti provenienti da altre regioni. Tra gli inceneritori dove potrebbero arrivare le "monnezze" c'è anche quello di Desio.
La Lombardia non deve diventare la pattumiera del Paese . L’articolo 35 dello Sblocca Italia prevede infatti che gli impianti con capacità inutilizzate, tra cui quello di Desio e altri inceneritori lombardi, smaltiscano i rifiuti in eccesso fino a quando non verranno costruite nuove strutture. In altri termini significa caricare il territorio, fra cui zone già critiche dal punto di vista ambientale anche per la qualità dell’aria, di nuovi rifiuti ed emissioni.
Questo è il prezzo che, secondo il Governo Renzi, deve pagare chi è virtuoso e in questi anni si è impegnato per raggiungere gli obiettivi. La Lombardia ha raggiunto l’autosufficienza dal punto di vista dello smaltimento dei rifiuti e la ricompensa che riceviamo è il doverci sobbarcare le inefficienze altrui. Senza contare che la norma rappresenta un’invasione in piena regola da parte dello Stato delle competenze regionali.
Per questa ragione la Lega Nord lanciato la proposta di referendum abrogativo dell’articolo 35, ai sensi della Costituzione, che prevede la possibilità di indire la consultazione popolare previa richiesta di 5 Consigli regionali. La proposta sarà portata all’attenzione dell’Aula e nel contempo si prenderanno contatti con le altre Regioni, sulla scorta di quanto accaduto per la norma relativa alle trivellazioni. L'obiettivo è quello di trovare interlocutori interessati a non farsi mettere i piedi in testa dal Governo e assolutamente intenzionati a non far pagare al proprio territorio i disastri di altre Regioni.
Questa scelta di Renzi e di Roma è una vera mancanza di rispetto verso i lombardi ed i desiani che si impegnano ogni giorno nella raccolta differenziata. Non esiste che ci impongano il blocco delle auto per via dell'inquinamento e poi vogliono mandarci centinaia di camion pieni di rifiuti.
Oltre allo strumento referendario, il governatore Roberto Maroni si sta opponendo a questo decreto anche all'interno della conferenza stato - regioni. La battaglia è quindi aperta su più fronti.