Passa ai contenuti principali

Profughi a Birone di Giussano, la protesta della Lega Nord con Salvini. Anche Desio presente

Matteo Salvini con alcuni militanti

Anche una delegazione desiana, guidata dalla coordinatrice del Movimento Giovani padani, Greta Lo Re, è stata presente mercoledì mattina a Birone di Giussano con il segretario federale della Lega Nord, Matteo salvini.

In tutta la provincia di Monza e Brianza i richiedenti asilo sono attualmente oltre 700. Un bel numero. Tuttavia, come viene riferito dai numeri comunicati dal governo di Roma, solo al 10% totale dei richiedenti viene poi riconosciuto lo status di rifugiato politico. Nonostante questo, lo stato continua ad ospitare tutti indistintamente, raccontandoci la storia dei rifugiati, per una spesa totale di 9 milioni di euro, senza fare nulla per fermare i viaggi della speranza. Viaggi della speranza che portano nelle nostre città centinaia di migliaia di disgraziati, creando le tensioni sociali di cui siamo testimoni ogni giorno quando apprendiamo le notizie di cronaca.

Soldi spesi per ospitare chi vuole essere padrone a casa nostra, soldi tolti - per esempio - ai nostri anziani che hanno bisogno di assistenza oppure ai nostri giovani che si trovano in diffocltà e potrebbero essere sostenuti nelle spese scolastiche o nella ricerca di un lavoro.
A Birone i rifugiati sono alloggiati all'interno di un appartamento, affittato dalla Prefettura da un privato che l'ha concesso. Il segretario della Lega ha incontrato i residenti che protestano per la decisione "tenuta nascosta fino al 30 dicembre, quando sono arrivati". Salvini ha ascoltato e ha chiesto al Comune di fare il possibile, definendo la situazione assurda. 
Sarebbe bello che la Prefettura, emanazione diretta del governo di Roma, si attivasse così anche quando ad essere in grave difficoltà non siano solo gli stranieri.

Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

"L’han giurato, li ho visti in Pontida"

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.