"Ci sono varie ipotesi, rimango sempre in attesa di sapere a settimane se il Governo ci concede di fare il referendum insieme al primo turno delle Amministrative, il 12 giugno, che e' la soluzione ottimale". Con queste parole, fresche di questa tarda mattinata, il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, ha confermato la volontà di procedere con la consultazione per chiedere ai cittadini lombardi se vogliono che loro - e nostra - regione diventi autonoma. "Se non sara' possibile farlo in quella data, lo faremo il 29 maggio", ha aggiunto conversando coi giornalisti a margine della seduta del Consiglio regionale dedicata al tema delle riforme istituzionali. La notizia è ottima. Non ci resta che preparare colla, secchiello, manifesti, volantini e gazebo per quella che sarà la campagna elettorale più importante per tutte le persone che abitano, vivono e pagano in Lombardia.
«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.