Orgoglioso della sua Desio, il sindaco Roberto Corti |
"L’orgoglio di una Città che guarda al futuro": è questo il titolo che Roberto Corti, sindaco di Desio, ha dato al suo messaggio di auguri per il 2016. Un messaggio che somiglia molto ad una di quelle lettere con cui i candidati alle elezioni intasano le cassette postali di condomini e villette. Che le prossime elezioni primaverili per il rinnovo dell'amministrazione comunale si avvicinino e la campagna elettorale sia ormai già iniziata è del tutto evidente.
In mezzo a tutta una serie di auto-celebrazioni ed analisi socio-politiche, il primo cittadino traccia un bilancio, seppur molto vago e fumoso, su cosa è stato e cosa sarà fatto dalla sua amministrazione. Che poi, a leggere bene, di cose fatte non se ne percepiscono. Nel suo messaggio il sindaco, dopo cinque anni in cui ha guidato la città, parla ancora al futuro: "metteremo a frutto finanziando lavori di sistemazioni", "centinaia di lampioni che verranno ripristinati o sostituiti", "edifici scolastici dei nostri figli e nipoti i quali saranno liberati completamente dall’amianto ancora in parte presente", "daremo un forte contributo alla vita culturale", "ridaremo respiro al verde pubblico". Al termine di un mandato amministrativo ci sarebbe da fare un bilancio di cosa è stato fatto. Parlare ancora di ciò che si farà è un'implicita ammissione di essere stati completamenti fermi per i cinque anni appena trascorsi. Ed è proprio così. Altro che guardare al futuro.
In cinque anni non sono stati finanziati lavori di sistemazione, non sono stati sostituiti i lampioni guasti, non è stato rimosso l'amianto dalle scuole, il verde pubblico è stato lasciato andare in malora. Lo ha ammesso lui. E di cose ne potremmo aggiungere. In cinque anni la tettoia Gavazzi è sempre lì, ancora più diroccata di prima. Anche le rotaie del tram sono sempre lì a far cadere ciclisti. E le piste ciclabili promesse? Nemmeno l'ombra. Qualche timido intervento è stato fatto, ma poca roba. Davvero poca. Si trattava solo di ordinaria manutenzione, nulla di più.
Ma come sempre viene trovata la giustificazione al non avere fatto nulla e a tutti i "faremo": "Vi assicuro che questo è un risultato non da poco per un Sindaco che come me si è trovato a gestire anni di “vacche magre” per i bilanci pubblici, quando per motivi economici era impossibile intervenire con le risorse necessarie per risolvere alcuni gravi problemi della città". Anche in questa frase i lettori più attenti noteranno l'implicita ammissione di colpa. Le stesse situazioni in cui si è trovato ad amministrare Corti le hanno vissute anche i sindaci di tutti gli altri comuni. E' inutile cercare di farsi passare per un eroe.
Intanto, "L’orgoglio di una Città che guarda al futuro", rimane solo uno slogan privo di significato. Nel suo messaggio il sindaco chiude tirando in ballo ancora l'operazione Infinito, che sei anni fa ha portato alla caduta della precedente amministrazione comunale. Ma il malaffare e la mafia non si sconfigge solo con la buona politica. I recenti arresti, ancora nella nostra città, dimostrano questo. Sotto questo punto di vista non è cambiato proprio nulla: la politica ha il suo compito, la magistratura e le forze dell'ordine hanno il loro.
Intanto, negli ultimi giorni a Desio si sono verificati alcuni episodi di pedinamenti e tentate molestie nei confronti di un paio di ragazze. Nelle pagine di cronaca dei giornali, le notizie di furti non mancano mai, anzi. Il sindaco minimizza dicendo che siamo in linea con gli standard dei comuni vicini. Ma che magra consolazione e che dichiarazione penosa per uno che è responsabile dell'ordine pubblico nella propria città.
Intanto, nel suo messaggio di auguri, assicura a tutit che "Oggi è bello guardare con più speranza, anche sotto il profilo economico, al presente e al futuro". La crisi economica non mostra stanchezza, quella sociale è solo all'inizio. Chi vive sperando... ha sempre a disposizione i nuovi bagni pubblici di via Brennero. Ecco "L’orgoglio di una Città che guarda al futuro".