Assessore, in questi giorni stiamo vivendo ancora, nuovamente, il problema delle polveri sottili nell'aria. Come si può risolvere questa situazione che ciclicamente si presenta? "Solo gli interventi strutturali, definitivi e di lungo periodo risolvono un problema che non è cittadino, non è regionale ma riguarda tutto il bacino del Po".
Il presidente Roberto Maroni le ha dato carta bianca per cercare di controllare la situazione. Cosa può fare Regione Lombardia nell'immediato? "Considerando i dati in suo possesso, il presidente Maroni e la Giunta chiedono a Trenord di attivare la promozione Green Pass in maniera automatica in caso di prolungato superamento dei limiti delle concentrazioni di PM10 in atmosfera e, ai comuni e alle autorità competenti, un giro di vite sui controlli e le sanzioni per tutti i comportamenti già vietati".
Oltre questa ci sono altre iniziative?
"La Giunta ha confermato di voler portare avanti gli impegni del PRIA nei tempi previsti, nonostante dal Governo e dal ministero non arrivino supporti né normativi né economici alla cabina di regia del Bacino Padano per la Qualità dell’Aria, costituita dal presidente Maroni nel 2013 con tutti i suoi colleghi della valle del Po in ottica di gestione macroregionale del problema".
Abbiamo parlato di PRIA, di che cosa si tratta? "Il PRIA è il Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell'Aria. E' lo strumento specifico che serve a prevenire l’inquinamento atmosferico e a ridurre le emissioni per tutelare della salute delle persone e dell’ambiente".
A due anni dalla sua approvazione, quante iniziative sono state svolte? "A due anni dalla approvazione del PRIA l’insieme delle misure previste nel breve e medio periodo che sono state realizzate sono 58, di cui 20 attuate e concluse e 38 attivate e che proseguiranno nel prossimo periodo. Altre 5 misure programmate nel medio/lungo periodo sono state attivate anticipatamente nel breve periodo, tra queste, una riguarda l’introduzione delle limitazioni alla circolazione per i ciclomotori 2 tempi Euro 1 in Fascia1 che entrerà in vigore dal 15 ottobre 2017come stabilito con la delibera 31 ottobre 2014".
Anche a Desio ci sono le polveri sottili, purtroppo. Che dati ha in mano la Regione per la nostra città? Dal punto di vista della qualità dell’aria la città di Desio fa parte dell’agglomerato urbano di Milano. Gli inquinanti infatti non seguono i confini comunali, ma si disperdono su un area vasta. Le misure che sono attuate nelle centrali fisse dell’agglomerato sono quindi utili anche per conoscere i livelli di qualità dell’aria presenti nella città di Desio. I dati per Desio evidenziano una situazione paragonabile a quella dell’agglomerato urbano di Milano: siamo al 22° giorno consecutivo di superamento delle soglie di 50 microgrammi al metrocubo di PM10, per un totale di 26 giorni di superamento nell’ultimo mese, con 74 giorni dall’inizio dell’anno, per una media annua che fin qui si attesa su 35 microgrammi al metrocubo."
Le istituzioni fanno la loro parte, i cittadini come possono contribuire? "I singoli cittadini possono mettere in campo comportamenti virtuosi e utili a contribuire alla soluzione del problema come: rinunciare all’auto negli spostamenti quando possibile, abbassare la temperatura del riscaldamento domestico, non usare se possibile camini o stufe a legna e ridurre la velocità su tangenziali e autostrade. Tutte queste azioni contribuiscono significativamente a ridurre la concentrazione di inquinanti in atmosfera".
Oltre alle polveri sottili, a Desio c'è anche l'inceneritore. Qualcuno continua a sostenere che sia "colpa" della regione e della giunta Maroni se è stata data l'autorizzazione al revamping. Le cose però sono andate diversamente. Ci aiuta a fare chiarezza una volta per tutte? “La domanda è stata presentata dalla società ben prima dell’insediamento della giunta Maroni. Con la pianificazione regionale approvata ed introdotta subito dopo l’insediamento della Giunta e riguardante la moratoria sugli impianti di incenerimento non sarebbe stato autorizzabile l’aumento di potenza. Per chiarezza è bene ricordare che il forno desiano, gestito dalla società Bea, è di proprietà pubblica, e che quindi sono i comuni del Territorio gli unici a poter oggi decidere in merito alla gestione e al futuro dell'impianto.
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