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Inceneritore, vittoria politica della Lega Nord: il centrosinistra si porta sulle posizioni del Carroccio

L'inceneritore di Desio


Alla fine zitti e mosca. Non c'è stato verso e si sono dovuti arrendere all'evidenza. Contrariamente a quanto detto nel consiglio comunale del 3 dicembre scorso, quando dai banchi della maggioranza sono arrivati attacchi, anche abbastanza violenti, diretti verso le opposizioni. Opposizioni che avevano presentato due ordini del giorno (uno a firma Lega Nord ed uno a firma M5S) che avevano portato all'audizione del presidente di BEA, Daniela Mazzuconi, e di alcuni dirigenti della società in merito alle poco trasparenti vicissitudini della gara a doppio oggetto per il potenziamento del forno inceneritore.

Al termine di quel consiglio infatti, dai banchi del Partito Democratico e della lista Sinistra per Desio era stato detto che tutti i dubbi relativi alla gara doppio oggetto e a manovre poco chiare erano stati fugati, bollando gli ordini del giorno presentati dalle opposizioni come "poveri ordini del giorno", così come sottolineato dal consigliere Sergio Mariani (Sinistra per Desio).
Invece, ad una decina di giorni di distanza, le cose sono poi cambiate. Non si capisce se in consiglio comunale il centrosinistra abbia dovuto difendere a per partito preso la presidente Mazzuconi, espressione del Partito Democratico, oppure se i consiglieri di maggioranza si siano presentati alla discussioni totalmente impreparati salvo poi ripensarci. Oppure, se non avessero nemmeno letto i documenti delle opposizioni decidendo a priore di bocciarli, come molto spesso è accaduto in passato. Diciamo questo perchè le cose sono realmente andate così.  Davvero. I più increduli potranno farsi un'idea, se hanno voglia, di guardarsi il consiglio comunale del 3 dicembre scorso, disponibile in streaming a questo link. Oppure, ma ci auguriamo di no, sarebbe tutta una messa in scena. E come in ogni commedia che si rispetti, ecco arrivato il colpo di scena. Mercoledì scorso i gruppi consiliari di Partito Democratico, Desio Viva e La sinistra per Desio hanno presentato un ordine del giorno, che è stato discusso nel consiglio comunale di giovedì, dai contenuti molto simili a quello della Lega Nord. Una specie di copia & incolla, con qualche taglio e la riformulazione di alcuni periodi. Con la richiesta, identica a quella del Carroccio, di azzerare i vertici di BEA. Escludendo però Daniela Mazzuconi, la presidente della società, che ha - lo ricordiamo - in tasca la tessera del Partito Democratico.

"Avere portato la maggioranza di centrosinistra a presentare un ordine del giorno con richieste molto simili a quelle che aveva già avanzato la Lega Nord è stato un risultato politico importante. È proprio per questo motivo che abbiamo deciso di votare a favore del documento di maggioranza ritirando il nostro. Certo, il PD desiano poteva essere più coraggioso e chiedere anche le dimissioni del presidente di BEA, ma capisco che per logiche politiche e partitiche non lo abbiano potuto fare. È evidente che la presenza in consiglio comunale del presidente di BEA non sia servita a cancellare i tanti dubbi e gli aspetti poco chiari delle vicende relative alla gara, sollevati per primi proprio dalla Lega Nord. Ed è anche evidente che il PD di Desio sia totalmente isolato a livello provinciale, non riuscendo a far valere le sue ragioni e tutelare gli interessi del nostro comune in BEA". Questa è stata la dichiarazione di Andrea Villa, consigliere leghista in consiglio comunale a Desio ed in consiglio provinciale di Monza e Brianza.

Ed è indubbiamente andata così. Ora la palla passa al sindaco Roberto Corti, che ha ricevuto dal consiglio comunale un mandato preciso. Riuscirà a far valere la propria posizione all'interno dell'assemblea dei soci di BEA? Restiamo in attesa di sapere come Gigi Ponti, presidente della Provincia e sindaco di Cesano Maderno, nonché supporter di BEA e del suo piano industriale, abbia preso la presa di posizione di Desio e del centrosinistra desiano. Sì, perché qui la questione è tutta politica, ed è  - purtroppo - in mano al Partito Democratico. Che a Desio ha una posizione, mentre in tutti gli altri comuni ne ha un'altra. Non si capisce se per convenienza elettorale o incapacità politica.

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