Passa ai contenuti principali

Desio la disobbediente: diktat romano, ma in posta l'albero di Natale si fa lo stesso.

L'albero di Natale nell'ufficio postale di Desio Centro
Purtroppo, al fine di uniformare su tutto il territorio nazionale l’immagine aziendale, non è possibile allestire l’albero di Natale presso gli Uffici Postali. Le motivazioni sono di diversa natura, anche per rispettare le misure di sicurezza ed evitare personalizzazioni che potrebbero non essere in linea con lo stile aziendale. Sarà comunque possibile augurare buone feste con la locandina appositamente predisposta in fase di consegna”.
Questo è il testo di una comunicazione giunta in tutti gli uffici postali - compresi quelli di Desio - che, lasciando spazio a pochi dubbi di interpretazione, vieta di fatto l'allestimento degli alberi di Natale. Sì, avete letto bene: la direzione centrale delle Poste ha vietato gli alberi di Natale. Decisione strana e bizzarra, che non ha mancato di suscitare polemiche. "Roba da matti" ha commentato Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord.

Chissà in tutta le penisola ma soprattutto in Padania, in quanti avranno dato retta a questa assurda ed incomprensibile imposizione. La direzione, per giustificare questo diktat, lo ha giustificato con il rispetto delle misure di sicurezza ed evitare personalizzazioni non in linea con lo stile aziendale.
Sicurezza? Personalizzazioni non in linea con lo stile aziendale? Accidenti! Che siano le lucine ad intermittenza a provocare danni agli occhi dell'utenza in coda agli sportelli? Ma no, forse sono gli addobbi che rovinano la pulizia e l'estetica di un'immagine aziendale perfetta e senza nessuna sbavatura.

Che la direzione pensi a risolvere quei piccoli e grossi problemi che gli utenti si ritrovano ad affrontare molto spesso quando hanno a che fare con le Poste. Questo dovrebbero se davvero hanno a cuore la sicurezza negli uffici e l'immagine aziendale. Altro che storie.
Forse, ma nemmeno tanto, la questione è tutta diversa. Visto la multiculturalità dell'utenza, si è pensato di non volere offendere una parte. Offendendo e mortificandone un'altra. Che però dimostra di non essere mai doma e di volere restare attaccata ai propri simboli ed ai propri rituali.
Ed è cosi che a Desio, nell'ufficio centrale, è stato allestito un albero di Natale. In barba alle direttive romane, l'assurdo divieto non è stato rispettato. Una buona notizia, che ci gustiamo con piacere mentre aspettiamo che Poste Italiane risolva i veri problemi e le vere criticità dei servizi che offre ai cittadini.





Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

"L’han giurato, li ho visti in Pontida"

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.