Passa ai contenuti principali

BEA, il presidente in consiglio comunale tira dritto e persevera. Ma quante stranezze all'ombra dell'inceneritore.

La presidente Mazzuconi in consiglio comunale


Sembrava una partita di patata bollente la discussione nell'ultimo consiglio comunale. Dopo che la Lega Nord aveva presentato un documento (scaricalo da qui) che chiedeva le dimissioni del presidente e del consiglio di amministrazione di BEA, con la richiesta di convocare una seduta straordinaria del consiglio comunale per chiarire gli aspetti ed i retroscena su alcuni accadimenti poco cristallini, il sindaco di Desio ha deciso di invitare presidente e CdA della società che gestisce l'inceneritore - di cui il nostro comune detiene il 12,5%-  per rispondere alle richieste dei consiglieri. Richieste non solo provenienti dai banchi della Lega Nord, ma anche del Movimento 5 stelle che, come il Carroccio, ha presentato un documento di sfiducia e chiarimenti diretti all'amministrazione della società.

Da parte del PD desiano, qualcuno ha cercato di farsi bello per la serata di chiarimenti. Che però, senza l'azione di Lega e M5S non ci sarebbe mai stata.

"Io non rispondo delle scelte del CdA che mi ha preceduto", ha detto Daniela Mazzuconi, presidente di BEA, che durante il consiglio comunale ha più volte affermato che il suo mandato è in continuità con quello precedente. "Non posso dire nulla delle scelte che sono state fatte in precedenza", ha affermato l'ex senatrice con in tasca la tessera del PD, che di fatto difende e porta avanti le scelte che si è trovata sulla scrivania al momento del suo insediamento.
In particolare, ed è una cosa molto buffa, c'è anche la scelta relativa alla gara di appalto per la costruzione della nuova turbina del forno inceneritore, che andrà a sostituire quella ora in uso - vecchia - quando l'impianto sarà potenziato, cioè avrà una potenza tale da poter bruciare una quantità maggiore di rifiuti. Che non si sa da dove arriveranno. Sì, perché con l'aumento della raccolta differenziata cala la quantità di rifiuto che viene incenerito. Detto ciò si presume che il rifiuto andrà reperito altrove, oppure andrà messa nel dimenticatoio la buona pratica del riciclo. Per altrove, si intendono i rifiuti in arrivo da fuori Lombardia. Dove gli inceneritori non sanno nemmeno cosa siano. Oltre il danno la beffa. Già ora, per funzionare a regime, l'inceneritore ha bisogno di smaltire rifiuti provenienti fuori dal bacino dei comuni soci dell'impianto. Figuriamoci dopo. Questo è ciò che il Partito Democratico in Brianza ha in testa per il futuro del nostro inceneritore.

Il comune di Saronno, che da poco tempo conferisce i suoi rifiuti a BEA, ha una tariffa inferiore rispetto a quella dei comuni soci. Sì, avete letto bene. Saronno, che non è un comune socio di BEA, smaltisce i suoi rifiuti ad un prezzo inferiore a quello del comune di Desio, che di BEA è socio. Fondatore. E che dopo la provincia di Monza e Brianza è il secondo azionista. Come mai avviene questo? Perchè i soci hanno una tariffa fissa, mentre per i comuni non soci, si deve andare a gara. E andando a gara (di appalto), vince chi offre la cifra più bassa. Questo è quanto. Ma c'è dell'altro.

In una seduta lampo del Cda, di cui abbiamo parlato qui, è stata aumentata la tariffa di smaltimento (per i comuni soci), portandola da 80 euro a 87 euro alla tonnellata. Tutto questo per coprire i costi del piano industriale, che si sta rivelando economicamente fallimentare, di aumentare la capacità di smaltimento del forno. Per questa porcata possiamo tranquillamente ringraziare i sindaci (tutti di centrosinistra) che nel novembre 2013 hanno votato per il potenziamento: Gigi Ponti (Cesano Maderno), Limbiate (Raffaele De Luca), Meda (Giorgio Caimi), Rosaria Longoni (Nova Milanese), Paolo Butti (Seveso), Rosella Rivolta (Lentate sul Seveso) e Renzo Moretti (Solaro).



Cosa significa avere aumentato la tariffa di smaltimento? Che i cittadini dovranno mettere mano al portafogli e si vedranno aumentata la Tassa Rifiuti. Ricordatevi di ringraziare questi "bravi" amministratori, che ancora una volta metteranno le loro mani nella vostre (e nostre) tasche. La responsabilità politica per l'aumento dei rifiuti che la Brianza dovrà smaltire e delle tariffe, come vedete è tutta del centrosinistra. Sono stati i sindaci del PD ad approvare il nuovo piano industriale, Hanno cercato di salvarsi la faccia facendo votare in maniera contraria il sindaco di Desio ed inscenando una recita. In realtà erano tutti d'accordo, infatti il PD desiano ha sostenuto alla presidenza della Provinciale di Monza e Brianza Gigi Ponti, il "regista"  di questa operazione.

In consiglio comunale la presidente Mazzuconi ha cercato di sviare il discorso politico e buttarla nel tecnico. Ma la parte tecnica è guidata da quella politica, che lei rappresenta in pieno. L'ex senatrice, con in tasca la tessera del PD - è importante ribadirlo -, ha avuto quell'incarico per portare a termine un preciso mandato politico che come lei stessa ha dichiarato, condivide in pieno. Altrimenti non ricoprirebbe quel ruolo.
Si tratta di un mandato politico fallimentare che sta portando alle conseguenze che vi stiamo raccontando. Tra ricorsi, esposti, manovre poco chiare, impedimenti all'accesso agli atti ed aumenti delle tariffe è davvero un disastro.
Se poi a questo aggiungiamo come verrà pagata la nuova turbina, si metterebbe le mani nei capelli anche chi non li ha. Bea infatti, contrariamente a quanto previsto precedentemente, non si ritroverà più a pagare l’intero investimento della turbina spalmato in quindici anni, bensì ha accettato l’unica offerta che prevede un pagamento del 90% dell’investimento in soli tre anni. E' come se il contraente di un mutuo da 10milioni ne pagasse 90 in tre anni e gli altri 10milioni nei restanti 12 anni. E' un po' strano. Dopo questa scelta, tuttavia, è stato evidente che i conti in BEA non tornassero più. Servono le liquidità per pagare le strane rate di questo mutuo. Per farli tornare si è provveduto ad aumentare la tariffa di smaltimento, di cui abbiamo parlato sopra. Tutto torna.

Ma su questo, nonostante sia stata stimolata durante la discussione, la presidente Mazzuconi non ha proprio, chiarito, sviando il discorso e dando la colpa al CdA che l'ha preceduta e di cui lei condivide l'operato. Operato che sta portando avanti. Scaricare le colpe, proprio come quando all'oratorio, giocando alla patata bollente, si lanciava la palla per non ritrovarsela in mano allo scadere del tempo. 

Nel prossimo consiglio comunale di giovedì 16 dicembre, i consiglieri saranno chiamati ad esprimersi sulla fiducia alla presidente Mazzuconi. 
Il PD desiano, con uno scatto d'orgoglio, riuscirà a prendere una posizione che va negli interessi dei desiani o si farà condizionare dai diktat della nomenclatura partita? Oppure, come sempre, assumerà una posizione di facciata contro questo piano industriale per poi però sostenere chi lo sta attuando? Oppure, come spesso accade, voterà contro il documento presentato dalla Lega Nord solo per una preconcetta ed ottusa posizione politica?
Lo vedremo presto. Solo pochi giorni di attesa.




Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

"L’han giurato, li ho visti in Pontida"

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.