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A circa un anno di distanza dalla famosa ordinanza del sindaco Roberto Corti (PD) che sarebbe dovuta servire per eliminare i campi nomadi abusivi itineranti sparsi per la città, il risultato è a dir poco pessimo. A dirlo non siamo solo noi di Desio in Padania, che abbiamo a ragion veduta una posizione critica nei confronti di questa amministrazione comunale, ma anche tanti cittadini che molto spesso ci contattano e sopratutto parlano i dati di fatto.
Desio era e continua ad essere una zona franca, un grande camping senza confini all'interno del quale non esistono regole. E se ci sono, non vengono rispettate. Oppure si fa finta di farle rispettare. E' il caso delle soste abusive. I luoghi sono sempre gli stessi, dal parcheggio dietro al Palabancodesio a quelli di via Volta e piazza Giovanni XXIII, tanto per non citarli tutti. Eppure, a rileggere oggi le dichiarazioni di Jennifer Moro (PD), assessore alla sicurezza, rilasciate un anno fa, sembrava che questo problema fosse ormai praticamente risolto grazie alla buona amministrazione del centrosinistra alla guida della città:
“Sappiamo che non è questo il modo di risolvere il problema, se problema si può chiamare. Con l'ordinanza diamo alle forze dell'ordine lo strumento che ci hanno chiesto. E' una risposta a breve termine per tentare di arginare il fenomeno e anche per allentare le tensioni che si sono create in città, soprattutto nella zona di via Volta. Poi, ci sarà una risposta a lungo termine, un percorso a carattere più sociale che vogliamo intraprendere. Il percorso, in questo caso, sarà lungo. Ci vuole tempo". Così diceva al settimanale "Il Cittadino" del 4 ottobre 2014.
I risultati di questi percorsi si vedono. Anzi, non si vedono. Del percorso breve nemmeno l'ombra, di quello lungo si aspettano ancora i risultati. Ma è così lungo da fare attendere oltre un anno? Evidentemente sì, ammesso che un progetto davvero ci sia.
Di questo si è parlato nel corso del consiglio comunale di giovedì scorso. Il consigliere Andrea Villa (Lega Nord) ha presentato un'interrogazione all'assessore alla sicurezza: "A distanza di un anno, quella che doveva essere una “risposta a breve termine" risulta essere un fallimento: infatti è molto frequente notare, in diverse zone della città, che la presenza di accampamenti irregolari continua tutt'ora".
Alla luce di questo, il Carroccio ha posto precise domande alla giunta che, come al solito, ha dato risposte vaghe ed evasive. Secondo l'assessore Moro l'ordinanza dello scorso anno non è stato un fallimento. Il problema è dato dal fatto che sia durata solo sei mesi e poi, una volta scaduta, non più rinnovata. Per forza che Desio è ancora invasa da campeggi abusivi. La colpa non è del sindaco o dell'assessore ma di un'ordinanza breve. Che si poteva semplicemente rinnovare, anche modificata, se solo ci fosse stata la volontà politica di farlo.
Per quanto riguarda questa non meglio precisata "risposta a lungo termine", l'assessore ha spiegato che da parte di alcune associazioni che vivono la realtà di questi accampamenti itineranti ed abusivi, sono arrivate delle proposte di lavoro per integrare e creare dei percorsi e dei progetti, che però non sono stati ben illustrati. Ovviamente, l'unica cosa detta chiaramente, è che l'amministrazione sta cercando fondi per realizzarli.La descrizione è stata molto fumosa e per nulla esaustiva. Un po' come quelle che ricorderanno bene i fan della serie TV "I ragazzi della 3° C", quando Bruno Sacchi, interrogato dal professore di italiano riusciva a malapena ad inventarsi qualche cosa. Assessore Moro, 3!
Infine, la sempreverde proposta di installare i limitatori di altezza per impedire a camper e caravan di entrare nei parcheggi. L'assessore Moro non vuole investire in questo. Lo ha detto chiaramente. Questo lo si capisce: i limitatori che impediscono l'accesso al parcheggio del Paladesio, dalla parte del centro sportivo, sono molto spesso aperti. Che sia una chiara indicazione politica?