Passa ai contenuti principali

Desio ancora contro il gioco d'azzardo, striglia il governo: approvato documento proposto da Lega Nord

Angelo Ciocca, consigliere regionale distrugge una slot machines

Il comune di Desio è stato è stato uno dei primi a riconoscere la pericolosità della ludopatia, patologia che colpisce chi abusa del gioco d'azzardo. A partire dal 2011 e fino ad oggi tra regolamenti, ordinanze e sconti sulla tassazione per i gestori di locali che eliminano dai loro esercizi le slot-machine, sono diverse le iniziative adottate per cercare di contenere il fenomeno. 
La storia è lunga, e rispetto alle ordinanze di limitazione degli orari di gioco, si parla di ricorsi al TAR, sospensioni, sconfitte per l'amministrazione ed imposizioni dello stato centrale che ad oggi prevede la concessione per oltre ventimila nuove sale da gioco su tutto il territorio nazionale. Una beffa per quelle città come la nostra che stanno cercando di combattere la diffusione del gioco d'azzardo e potrebbero trovarsi, loro malgrado, nuove aperture.

La questione è stata posta nel consiglio comunale di ieri sera dalla Lega Nord, che ha presentato un documento con cui si impegna a proseguire la strada del contrasto al gioco d'azzardo e sostiene in Parlamento tutte quelle proposte di legge mirate a vietarne la pubblicizzazione. Un po' per come avviene anche per le sigarette, la cui pubblicità è vietata. Recentemente al Senato è stata presentata una proposta di legge che va proprio in questa direzione. E' la numero 2047, che porta la firma di Jonny Crosio, del gruppo della Lega Nord.

La questione è seria: il Ministero della Salute stima che le persone con problemi legati alla dipendenza da gioco sono comprese tra l'1,8% ed il 3,6% della popolazione. Le stesse percentuali proiettate a livello comunale indicano che nella nostra città potrebbero essere più di mille le persone potenzialmente affette da ludopatia. Un dato molto importante sia dal punto di vista sanitario che economico, dato che le cure sono a carico del sistema regionale. Lo stato anzichè tollerare, coccolare e stimolare questo fenomeno dovrebbe combatterlo. E' quindi totalmente sbagliato, a nostro avviso, concedere le aperture di nuove sale da gioco, che oltretutto spesso e volentieri diventano luoghi mal frequentati, il cui giro di denaro attira molto spesso gli appetiti della criminalità organizzata. Uno stato che lucra sulla pelle delle persone, soprattutto quelle più deboli psicologicamente, è uno stato destinato a fallire.

Con la Legge Regionale n. 8 del 21 ottobre 2013, la Lombardia ha adottato disposizioni finalizzate alla prevenzione e al contrasto di forme di dipendenza dal gioco d'azzardo patologico, nonché al trattamento e al recupero delle persone che ne sono affette e al supporto delle loro famiglie. Clicca qui per saperne di più.

Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

"L’han giurato, li ho visti in Pontida"

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.