Passa ai contenuti principali

Casa della donna, proposta della Lega Nord per le donne di Desio.

Martina Cambiaghi, Lega Nord
Se Desio, nel 2009, è stato il primo comune ad aprire uno sportello anti-stalking, oggi la Lombardia è la prima Regione in Italia ad approvare il "Piano di contrasto alla violenza contro le donne", finalizzato a sostenere le attività di tutte le strutture e servizi di enti pubblici e del privato sociale che operano nel settore della prevenzione e del contrasto della violenza nei confronti delle donne e il sostegno delle vittime.

L'amministrazione comunale desiana, indipendentemente dal colore delle giunte politiche che l'hanno retta, si è sempre spesa a sostegno delle donne con varie iniziative. Ma è un vero peccato constatare che nel consiglio comunale di settimana scorsa, nessuna delle donne che sono assessori o consiglieri abbiano parlato di questo tema e di quest'altra eccellenza della regione in cui viviamo.
Poteva essere un'occasione utile per proporre azioni concrete o per ribadire quello che è stato fatto. Forse non è un caso che l'argomento non sia stato trattato, visto che le uniche donne presenti in consiglio comunale sono espressione del centrosinistra.


"Per la Lega Nord e per tutte le donne, è davvero un dispiacere vedere un'amministrazione che a parole si dice a difesa delle donne, ma che si sia fatta scappare un'opportunità per sensibilizzare la cittadinanza su questo tema importante", ha detto Martina Cambiaghi, responsabile enti locali della Lega Nord sezione di Desio, che ha lanciato una proposta all'amministrazione comunale: "A Desio ci sono tanti immobili comunali vuoti, penso per esempio all'ex comando dei vigili in via Gramsci. Sarebbe bello lavorare per creare una "casa della donna", una sorta di centro culturale ed aggregativo dove le donne possano incontrarsi, realizzare attività ed avere un punto di incontro e dialogo". 
La sinistra desiana, che amministra la città tramite il sindaco Roberto Corti, più volte ha attaccato la minoranza accusandola di non essere propositiva. Vediamo se davanti ad una proposta del genere, l'amministrazione avrà la voglia ed il coraggio di dialogare e confrontarsi per realizzare un progetto che potrebbe essere un'opportunità per Desio.

Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

"L’han giurato, li ho visti in Pontida"

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.