Passa ai contenuti principali

Lombardia contro criminalità organizzata: approvata nuova legge regionale.



Roberto Maroni, presidente della Lombardia

Come sempre la nostra Regione si conferma all'avanguardia e veloce a tagliare il traguardo. "Oggi abbiamo approvato una legge importante per contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nel territorio lombardo e nelle imprese.  Siamo la prima Regione a farlo e ho voluto essere personalmente presente in Consiglio regionale, per testimoniare l'impegno che la Regione sta mettendo per garantire a chi vive e lavora in Lombardia di poterlo fare secondo le regole del mercato e non in base alle distorsioni che genera la criminalità". Con queste parole il presidente Roberto Maroni ha commentato la nuova legge per il contrasto della criminalità organizzata, in favore della prevenzione e della promozione alla cultura alla legalità. Approvata all'unanimità dal Consiglio Regionale della Lombardia, si tratta di una legge innovativa,  frutto di un lungo, intenso e fruttuoso lavoro che ha visto la maggioranza di centrodestra e le opposizioni lavorare fianco a fianco.

Un impegno nato dalla volontà delle forze politiche di maggioranza, guidate dalla Lega Nord che, consapevoli dell’importanza del tema, si sono impegnate per legiferare un testo carico di connotati innovativi. Sono stati introdotti nuovi istituti giuridici come l’autoregolamentazione dei gruppi consiliari e l’assistenza alle vittime dei reati di criminalità e atti vandalici. Mentre l’obbligo di un software in grado di tracciare una completa mappatura del sistema appalti è un aspetto che spalancherà le porte alla trasparenza che è il primo requisito fondamentale per contrastare le organizzazioni mafiose. Si tratta di un software che permetterà a tutti i cittadini di controllare ogni passaggio in tema di appalti, anche nelle fasi più sensibili al rischio infiltrazioni da parte della criminalità organizzata come quelli dei subcontratti o dei subappalti. Per questo motivo è stato presentato un emendamento a firme del consigliere leghista Pietro Foroni, poi approvato all’unanimità, che introduce la possibilità di usufruirne anche da parte degli Enti locali per mezzo di accordi con Regione Lombardia.

Da oggi la Lombardia ha una legge che fa propri i caratteri di trasparenza e tracciabilità, di educazione e promozione della legalità nel mondo scolastico e nel mondo privatistico. Sono stati rivisti elementi di criticità come l’eccesso colposo intervenendo in favore dei cittadini colpiti da fenomeni di criminalità organizzata. È stato un lavoro lungimirante che segna la volontà di Regione Lombardia di lottare contro tutte le mafie. Un forte segnale per i cittadini lombardi ma soprattutto per il Governo centrale, che vede l’Assemblea regionale segnare un punto a favore verso la cultura alla legalità e contro l’infiltrazione mafiosa.

Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

"L’han giurato, li ho visti in Pontida"

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.