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BEA, all'inceneritore un nuovo CDA: sono tutti riciclati.

L'inceneritore di Desio
Dopo le polemiche e nebulose dimissioni di Boselli, i cui reali motivi rimangono ancora avvolti in una fitta cappa di mistero, il nuovo presidente di BEA è Daniela Mazzucconi. Nominata anche con il voto favorevole di Roberto Corti, sindaco di Desio, che così commenta: "La sua nomina indica un'aria di rinnovamento, un desiderio di cambiare". Ex sindaco di Usmate Velate, ex presidente di CEM, ex senatrice... con tutta questa collezione di medagliette da "ex", a noi non sembra proprio una novità. Nel 2008 per essere eletta in Senato è stata candidata in Calabria nelle liste del PD, lei che è di Usmate Velate. Nel 2013 è invece stata candidata in Lombardia, ma non è riuscita a riconquistare il suo scranno a Palazzo Madama. Nulla da dire sulle sue doti politiche ed amministrative, ma spacciare questa signora come una novità, francamente fa un po' ridere. Ma ormai siamo abituati al nostro sindaco, che cerca di vendere come oro anche ciò che non lo è, di conseguenza non ci meravigliamo di queste sue dichiarazioni così trionfalistiche. Questa nomina ci sembra più un qualcosa di riciclato, stando sempre in tema di rifiuti.
Gli altri membri del CDA sono tutti farina del sacco targato Partito Democratico, ed è sempre il sacco del riciclo. Perchè diciamo questo? Semplice, perchè gli altri nominati sono Jury Caturelli (già assessore a Limbiate, in quota PD), Alberto Suppa (già consigliere comunale a Muggiò, uomo targato PD e molto attivo nelle cooperative) ed infine, ultimo ma non per importanza, abbiamo il sempreverde Filippo Carimati, uomo molto vicino a Gigi Ponti, già assessore a Cesano Maderno e già membro dei CDA di varie società partecipate, tra cui ALSI e Brianzacque.

Il vento del cambiamento ha già smesso di soffiare. Se queste sono le nuove facce stiamo freschi: alla faccia delle novità. Questo CDA è pieno di riciclati piddini, non c'è niente da fare.
Almeno auguriamoci che siano in grado, senza litigare tra loro, di risolvere i problemi che sta affrontando l'inceneritore di Desio. C'è la questione relativa alla gara d'appalto per la sostituzione della turbina, che secondo il colegio sindacale non è andata in maniera del tutto regolare. C'è la questione della sentenza del TAR, che ha stabilito come BEA non sia un soggetto titolato a rcevere l'affidamento della gestione dei rifiuti in house: questo ha provocato un vero e proprio terremoto politico e gestionale, mandando all'aria i piani di chi voleva mantenere artificiosamente in vita pewr altri venti anni questo impianto, che invece secondo la Regione Lombardia andrebbe smantellato. E questo CDA sembra proprio avere tutte le qualità per non voler perseguire la strada per lo spegnimento del forno. Anzi...


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