In via Carducci, di fianco al collegio maschile, non si può fare a meno di notare quello che ormai è diventato un rudere che un tempo, quando esisteva la tessitura Gavazzi, era una struttura parte integrante dello stabilimento, unica testimonianza scampata alla demolizione. Del futuro di questa tettoia, unica testimonianza rimasta di quello che è stata una delle industrie più importanti non solo a livello cittadino ma anche nazionale, se ne parla da molti anni. Purtroppo fino a questo momento nessun progetto è stato realizzato ed il manufatto, ad oggi, rischia di crollare da un momento all'altro.
Come si presentava la tettoia nel 2010 |
Sono lontani i tempi in cui il centrosinistra, all'opposizione, gridava allo scandalo e presentava in consiglio comunale documenti a favore del recupero della tettoia. A distanza di quattro anni dall'insediamento del sindaco Roberto Corti (Partito Democratico), la situazione è peggiorata clamorosamente. “La sistemazione della tettoia è onerosa e poi c’è un vincolo delle Belle Arti”: così il sindaco giustifica l'abbandono della struttura al suo destino, in un articolo intitolato “Ex Gavazzi, un progetto mai eseguito ed ora è reale il rischio di crolli”, pubblicato su “Il Giornale di Desio” di martedì 24 marzo.
Quindi, in base alle dichiarazioni del sindaco, la tettoia è sotto il vincolo delle Belle arti. Per curiosità siamo andati a guardare se nel PGT sia stato tenuto conto di questo vincolo.
Consultando
le tavole, in particolare la 06B “Vincoli di piano
idrogeologici”, si nota come in base ai sensi dell'art. 45 del D. Lgs.
42/2004 e della notifica del Decreto del Ministero della Pubblica Istruzione -
11 luglio 1953, siano presenti nel nostro territorio comunale degli edifici ed
ambiti vincolati tra cui Villa Tittoni, la Basilica , il Collegio Arcivescovile e molti altri
ancora. Tutti gli edifici e gli ambiti sottoposti a vincolo sono segnalati con
apposito retino colorato, ma tra questi non c’è la nostra cara
tettoia già oggetto in passato di delibere consiliari.
Un'immagine recente, scattata lo scorso dicembre |
La Lega Nord si è occupata della questione, portandola all'attenzione del sindaco nell'ultimo consiglio comunale: "Nel nuovo PGT sono stati inseriti alcuni edifici prima dimenticati, si
interroga il sindaco per chiedere le motivazioni per cui la tettoia ex Gavazzi
di via Carducci non figuri tra gli edifici sottoposti a vincoli di tutela, come
dichiarato alla stampa locale e quale sia esattamente questo vincolo". La risposta, arrivata martedì, conferma che l'area in questione è stata dichiarata di interesse storico con decreto ministeriale del 9 settembre 2013. Tuttavia, non si risponde alla richiesta fatta: perchè la tettoia non figura tra gli edifici storici nelle tavole del PGT adottato? Eppure, a sollecitare il Ministero è stato proprio il comune che, invece di risolvere il problema, se ne è causato un altro dimenticandosi poi di specificare nel PGT che l'area sia sotto tutela.
Forse la verità è un'altra. Questa amministrazione, nonostante i diversi proclami, non ha mai saputo come recuperare e restaurare la tettoia. E' sempre stata pericolante e prima che lo chiedesse l'amministrazione non c'era nessun vincolo. Ora che è stato ottenuto, la tettoia non si può abbattere e per essere ristrutturata occorre - giustamente - sottostare alle direttive della sovraintendenza. Però mancano i soldi. Insomma, un pasticcio che permetterà a quell'area di rimanere diroccata. Ecco, questa è la Desio che cambia...
Forse la verità è un'altra. Questa amministrazione, nonostante i diversi proclami, non ha mai saputo come recuperare e restaurare la tettoia. E' sempre stata pericolante e prima che lo chiedesse l'amministrazione non c'era nessun vincolo. Ora che è stato ottenuto, la tettoia non si può abbattere e per essere ristrutturata occorre - giustamente - sottostare alle direttive della sovraintendenza. Però mancano i soldi. Insomma, un pasticcio che permetterà a quell'area di rimanere diroccata. Ecco, questa è la Desio che cambia...