Passa ai contenuti principali

Lombardia indipendente, un diritto ed una necessità. Anche per Desio.

In molti avranno già ricevuto l'ultimo numero di Desio Città, l'informatore comunale. Anche in questo numero abbiamo registrato qualcosa di anomalo che segnaleremo nei prossimi giorni. La Lega Nord ha deciso di parlare di indipendenza e Lombardia autonoma, portando nelle case dei desiani una questione di fondamentale importanza della quale si discute poco e su cui a breve i cittadini saranno chiamati ad esprimersi tramite referendum. Ci auguriamo che questo aiuti a capire l'importanza non solo storica e culturale, ma anche e soprattutto economica ed i benefici che potrà trarne la nostra regione. Anzi, la nostra nazione. Lombardia libera!




Siamo di fronte ad un bivio. Avere a disposizione maggiori risorse (soldi) da usare per chi vive e lavora in Lombardia oppure averne sempre meno. Matteo Renzi, presidente del consiglio non eletto da nessuno, sta dimostrando cosa intende fare con le regioni: sopprimerle, riducendone in modo drastico i margini di autonomia politica ed amministrativa. Le “riforme” di questo governo puntano sempre più a togliere poteri alle regioni e centralizzarle a Roma, che per noi continua ad essere sempre ladrona. Il motivo di questa affermazione è semplice, e parte da un dato preciso: ogni anno, ogni brianzolo – e quinidi anche ogni desiano - regala forzatamente allo stato 11mila euro. Questa cifra, calcolata da Eupolis, è il nostro residuo fiscale. Il residuo fiscale è la differenza tra tasse pagate allo stato e trasferimenti che lo stato distribuisce sul territorio. Nel nostro caso, lo stato è parecchio in debito. Il nostro residuo fiscale è molto, troppo alto e se misurato pro capite è il maggiore di tutta la Lombardia, che a sua volta è il maggiore di tutta Italia. Stando ai dati forniti dalla CGIA di Mestre, questa cifra ammonta a 53,9 miliardi per l’anno 2012, equivalenti a 5.511 euro pro capite.
Un ultimo dato che vi farà arrabbiare: grazie al governo Renzi, nel 2015 i comuni dovranno lasciare nelle tasche dello stato molti più soldi. Rispetto ai 294mila euro dello scorso anno, quest’anno Desio dovrà lasciarne 442mila. Soldi dei desiani, versati in tasse che non verranno mai utilizzati per noi.
Ciò significa che sentiremo ancora il sindaco Corti lamentarsi di non poter asfaltare strade o realizzare opere per colpa del governo nazionale. Lo stesso governo nazionale che lui sostiene, guidato dal partito al quale lui è iscritto. Significa anche che in questo modo, chi amministra Desio continuerà ad aumentare le tasse locali, proprio come fatto con la TASI e con i parcheggi a pagamento, solo per fare due esempi. Tutto questo, mentre il nostro comune ha in cassa più di 3milioni di euro che non può spendere per colpa dei vincoli del Patto di stabilità. Ecco perché i sindaci sono dei gabellieri dello stato centrale. Ecco perché per la nostra regione serve l’indipendenza. Perché siamo stanchi di essere schiavi di Roma.

Andrea Villa
Consigliere comunale Lega Nord
Articolo pubblicato su Desio Città

Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

"L’han giurato, li ho visti in Pontida"

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.