L'assessore Cristina Redi |
"Io non sapevo nemmeno di questo concerto, l'ho scoperto su Facebook. Bisogna quindi chiedere agli organizzatori, a cui abbiamo dato l'incarico di allestire la stagione estiva, non a me". Queste sono le dichiarazioni che Cristina Redi (Partito Democratico), assessore alla cultura del comune di Desio, ha rilasciato al quotidiano "Il Giorno", pubblicate in un articolo di ieri sulla vicenda del concerto che i 99 posse dovrebbero tenere nella nostra città. C'è chi si ritrova con una casa che non si di avere ricevuto in regalo e chi si ritrova con concerti organizzati senza saperlo. Forse l'assessore Redi sarà un po' distratta. Ma è possibile che in una cornice come quella di Villa Tittoni, che nella stagione estiva ospita una serie di spettacoli e concerti, ciò che succede non sia a conoscenza dell'assessore di competenza che, per sua stessa ammissione, viene a sapere le cose da Facebook? E' semplicemente ridicolo, quanto basta per rassegnare le dimissioni e ritirarsi a vita privata.
Ma ancora più ridicolo è che un gruppo musicale, che vanta una carriera costella da successi discografici e numerosi fans ma soprattutto sia politicamente "ultra" schierata a sinistra ed abbia al suo attivo una serie di esempi poco esemplari, sia ospitata in una città la cui amministrazione partecipa con enfasi ad ogni tipo di iniziativa sulla legalità, pace, sulla tolleranza e sulla non violenza.
Per una città come Desio, la cui amministrazione di centrosinistra sposa - giustamente - queste cause, sarebbe un controsenso ospitare un gruppo musicale i cui componenti hanno, come specificano con ostentazione sul loro sito, "collezionato reati (alcuni hanno visto la vittoria del gruppo, per altri si deve ancora raggiungere un verdetto) come: oltraggio, resistenza, violenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale, vilipendio delle forze dell’ordine, istigazione a delinquere, occupazione abusiva, manifestazione non autorizzata, blocco stradale, furto aggravato, danneggiamenti, imbrattamenti, concerti abusivi, detenzione e spaccio, rissa, associazione a delinquere". Secondo noi non è che sia il massimo dell'esempio e della condivisione delle cause sposate - giustamente - da questa amministrazione e che anche noi condividiamo.
Tuttavia - e lo ripetiamo - che l'assessore non sapesse nulla è francamente ridicolo. Questo ci fa capire come manchi totalmente un controllo sulla gestione delle serate di Villa Tittoni da parte dell'amministrazione, che dorme. Salvo poi prendersi i meriti se le serate vanno bene e scaricare sull'organizzazione quando, come in questo caso, nascono le polemiche.
Altro che legalità: se questo concerto fosse confermato, l'amministrazione giustificherebbe implicitamente il comportamento e la linea politica dei 99 posse. Tutto legittimo, per carità, ma che non vengano a fare la morale solo per raccattare qualche voto ed infilarsi la mascherina da "bravi bagaj" alle prossime elezioni.