In ventitre giorni quattro delibere. Questi sono i numeri della giunta comunale di Desio che, a quanto pare, in questo inizio di 2015 sembra battere la fiacca. All'inizio dello scorso anno, nello stesso periodo, le delibere adottate sono state quindici, più del doppio.
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Il palazzo municipale di Desio |
Andando a consultare l'albo pretorio on-line sul sito del comune di Desio e cercando le delibere di giunta dell'anno appena iniziato, ad oggi ne compaiono solo quattro. Un numero davvero ridicolo per una città di quarantamila abitanti, che diventa addirittura imbarazzante se confrontato con quello di due comuni delle stesse dimensioni come Seregno e Lissone, che hanno adottato rispettivamente ventidue e ventuno delibere di giunta. Altri numeri, altri amministratori.
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Albo pretorio: le quattro delibere di Desio |
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Albo pretorio: le quindici delibere di Seregno |
Tra le quattro delibere approvate da
Roberto Corti c'è anche quella sul bando per la sponsorizzazione del Paladesio, datata 2 gennaio, di cui abbiamo già parlato in questo
post. Poi una delibera per affidare una questione legale all'avvocato
Massimiliano Costantin (consigliere comunale di centrosinistra a Lentate sul Seveso, a meno che non si tratti di un caso di omonimia) ed il rinnovo della concessione al
Gruppo modellistico brianteo per l'utilizzo di un terreno ai confini con Bovisio Masciago per le proprie attività sociali. Infine la conferma dell'applicazione della TOSAP, della tassa sulla pubblicità e dei diritti sulle affissioni per tutto il 2015: quando c'è da mettere le mani nelle tasche dei cittadini, questa amministrazione è sempre puntuale e precisa.
E' difficile credere che in ventitre giorni ci sia stato così poco da decidere in una città che di problemi da risolvere ne ha molti, anzi troppi. Troppi perchè alcuni legati alla negligenza, alla disattenzione ed al menefreghismo di chi amministra Desio. Ad oggi non è stato ancora convocato nemmeno il consiglio comunale, e siamo ormai alla fine di gennaio. Tra assessori dimissionari da sostituire, problemi nazionali che si ripercuotono sul locale, senatrici un po' troppo irrequiete, equilibri di maggioranza e mal di pancia che non riescono a passare, forse Roberto Corti è più indaffarato a cercare di risolvere i suoi problemi, tralasciando quelli della città.