Per Matteo Renzi, quella in provincia di Monza e Brianza non è stata una passerella facile. Fischi, lanci di uova, cori e striscioni. Anche il Movimento Giovani Padani ha voluto andare all'Alcatel di Vimercate a salutare l'arrivo di Matteo Renzi, venuto in Brianza a spiegare che cosa sia il lavoro. Sì, può sembrare una barzelletta. Purtroppo è la realtà.
Lo striscione del Movimento Giovani Padani |
Era da tempo che non si vedevano uova lanciate sulla carovana di auto blu che compongono la scorta presidenziale. Ormai il clima sta cambiando, e se all'inizio Matteo Renzi poteva sembrare una sorta di Re Mida, capace di plasmare in oro le parole pronunciate, ora non è più così. La prova si è avuta ieri a Vimercate, con i sindacati - che dovrebbero essere naturali alleati ed interlocutori di quello che dovrebbe essere il più grande partito della sinistra italiana - presenti in forze a contestare il segretario del Partito Democratico nonchè presidente del consiglio. Dopotutto, in una che è stata azienda leader nella tecnologia, nonostante le tante promesse di rilancio dell'economia, ci sono a rischio centinaia di posti di lavoro.
"Sento sempre gente che dice "non ce la fai" - ha detto il premier all'interno dell'azienda - "e adesso direte che tiro fuori la storia del gufo ma invece cambio, tiro fuori la storia del calabrone che nonostante il suo peso vola e qualche volta punge anche". Parole da fare invidia all'indimenticabile conte Mascetti.
"Renzi assassino di lavoro e futuro": è questo lo striscione srotolato da alcuni militanti del Movimento Giovani Padani. “In un periodo dove l’unica riforma del lavoro possibile è l’abbassamento delle tasse, il Governo pensa a cancellare i diritti del lavoratori. Questa è una follia. Il presidente del consiglio, con le sue politiche, sta affossando definitivamente il poco lavoro rimasto e il futuro dei giovani lombardi”. Così ha commentato Alessandro Corbetta, coordinatore della provincia di Monza e Brianza, a seguito dell'iniziativa.
A dare il benvenuto al presidente del consiglio c'era anche Andrea Villa, consigliere provinciale della Lega Nord: “Renzi non è il benvenuto in Brianza. Le nostre aziende stanno chiudendo e delocalizzano all’estero per colpa delle tasse e della burocrazia di questo Stato. I tagli che il governo sta portando avanti ai danni dei comuni brianzoli e a Regione Lombardia stanno peggiorando la situazione. E’ ora di dire basta, la Brianza è terra di lavoro e deve essere messa nelle condizioni di lavorare, cosa che questo governo non sta facendo”.