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Cosa volete che vi spieghi? Che ho votato la fiducia e con essa un provvedimento che peggio di cosí non si può? Che io e Mineo avevamo deciso di non votare ma che dopo pressioni e telefonate che ci invitavano a votare perché i numeri non c'erano e perché non ci potremmo permettere di far cadere il governo adesso, alla fine abbiamo deciso di votare? Dico solo una cosa: così non possiamo continuare. Impedire ai parlamentari di discutere e poter migliorare provvedimenti sbagliati o clientelari come lo sblocca Italia, ci porterà solo nel burrone. Non è possibile andare avanti a colpi di fiducia: non va bene per l'opposizione ma neanche per la maggioranza". Si è sfogata così, su Facebook, la senatrice desiana
Lucrezia Ricchiuti, una delle dissidenti al renzismo che sta dilagando nel Partito Democratico, trasformandolo - ormai - in una succursale di Forza Italia. Del resto, gli incontri e gli ammiccamenti tra l'ex sindaco di Firenze ed il Cavaliere non sono cosa segreta.
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Lucrezia Ricchiuti |
Pressioni e telefonate che l'hanno costretta a votare - contro la sua volontà - la fiducia al governo Renzi.
"Se continua così dovrebbe prendere in considerazione l'ipotesi di dimettersi", aveva detto Giorgio Gerosa, segretario del PD di Desio, dopo che la senatrice Ricchiuti non aveva votato la fiducia sul Jobs Act. Chissà se tra una pressione e l'altra anche lui non abbia fatto una telefonata. Dopotutto è il segretario del circolo a cui la senatrice è iscritta e tesserata, nella città dove lei risiede ed ha iniziato a fare politica. Non è più la Lucrezia di una volta. E' passato tanto tempo da quando con la schiena dritta saltava sui banchi del consiglio comunale di Desio - all'opposizione - dispensando con idealismo lezioni di coerenza e moralità. Oggi, arrivata a Roma, si piega alla volontà delle pressioni di Palazzo che l'anno portata, come lei stessa lo ha definito, a votare uno dei "
provvedimenti sbagliati o clientelari come lo sblocca Italia". Vota un provvedimento che lei stessa definisce "clientelare", perchè ha ricevuto pressioni? E poi si erge a paladina della legalità... Ma questo clientelismo che la Senatrice cita, a chi giova?
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Il post sul profilo Facebook della Senatrice Ricchiuti |