I catalani vogliono l’indipendenza dalla Spagna e con il voto di domenica lo hanno dimostrato chiaramente a tutto il mondo. Nonostante sia stato dichiarato illegale dal Tribunale costituzionale spagnolo, il referendum del 9 novembre ha visto oltre 2 milioni e 300mila catalani che hanno votato a favore dell'indipendenza, recandosi alle urne in netto contratso con le autorità spagnole. Uno schiaffo alla corona iberica.
Foto di gruppo per la delegazione lombarda |
Davanti ad una mobilitazione come questa è impossibile far finta di nulla e nascondere la testa sotto la sabbia. La questione catalana, così come le altre questioni indipendentiste, devono essere affrontate dall'Unione Europea. In particolare, va affrontata e coordinata la via per arrivare ad una separazione consensuale tra Madrid e Barcellona: sono i numeri a dirlo, da sempre nella capitale catalana si respira voglia di libertà ed autonomia. Le bandiere catalane che per tutto l'anno sventolano orgogliosamente dalle finestre delle case, la tv pubblica che trasmette in lingua catalana, i giornali scritti in catalano, i menu nei locali in catalano. Un senso di appartenenza imponente ed importante, radicato, che non si è mai spento. Nemmeno negli anni bui spagnoli, quando la dittatura di Franco ha cercato di cancellare tutto quello che spagnolo non era.
Come quello che sta accadendo in Italia, quando si cerca di cancellare i segni delle tradizioni locali.
E’ arrivato il momento che anche in Lombardia si faccia come in Catalunya: qui si rischia di morire, soffocati dalla burocrazia e dalle tasse italiane. E' giusto che anche la Lombardia, e proprio in questa direzione sta lavorando Roberto Maroni, voti un referendum perchè i cittadini lombardi devono decidere se morire d'Italia o vivere di Lombardia.
Allo svolgimento della consultazione referendaria catalana ha partecipato anche una delegazione lombarda, guidata dal vicepresidente del consiglio regionale, Fabrizio Cecchetti, e composta da attivisti del collettivo Avanti e del Movimento Giovani Padani.
"La Lombardia è stata la prima regione dell'Unione Europea a dare supporto al processo partecipativo catalano. Martedì 28 ottobre, il Consiglio regionale ha approvato la mozione 307, intitolata "Supporto al cammino dell'autodeterminazione della Catalogna e di tutti i popoli, come sancito nel diritto internazionale". Il documento impegna il Presidente della Lombardia ad attivarsi nei consessi internazionali, in difesa del diritto di autodeterminazione, per la costruzione di un'Europa dei popoli e delle regioni. La Catalogna non si arresta, la Lombardia c'è". Questo è il testo di un volantino distribuito dei membri della delegazione, che hanno incontrato i responsabili dell'organizzazione elettorale ed alcuni rappresentanti dei partiti indipendentisti catalani.