Un sindaco che non è in grado di far rispettare le proprie ordinanze non è un sindaco. A distanza di un mese, il problema dei campi nomadi abusivi rimane e l'ordinanza del sindaco che vieta soste e bivacchi viene continuamente infranta. Questione politica o problema di gestione?
Campo abusivo tra via Cattaneo e via Agnesi |
Che l'annunciata - e mai attuata - "tolleranza zero" nei confronti dei campi nomadi abusivi fosse un problema politico all'interno dell'amministrazione comunale lo si era capito già da un pezzo. Dopo le polemiche del consigliere comunale Sergio Mariani (Sinistra per Desio) che aveva polemicamente preso le distanze dal sindaco, anche l'assessore Jennifer Moro (PD), che ha le deleghe alla sicurezza, aveva ammesso in consiglio comunale che questa ordinanza non piaceva a nessun componente della giunta. E' chiaro che, con queste premesse, mancando la volontà politica, un'ordinanza del genere abbia un valore assolutamente nullo.
Oltretutto, nelle parole dell'assessore Moro, anche la beffa. "Con l'ordinanza diamo alle forze dell'ordine lo strumento che ci hanno chiesto", ha detto in consiglio comunale, come riportato anche su "Il Cittadino" dello scorso 4 ottobre. Secondo l'amministrazione comunale, questo sarebbe solo un intervento a breve termine per dare una calmata agli abitanti di alcune zone della città particolarmente colpite da questo fenomeno. Ma, sorpresa delle sorprese, è allo studio anche un intervento di carattere sociale, che avrà effetti a lungo termine. I contenuti di questo intervento sociale non sono noti. E nemmeno i costi.
Quello che invece è noto a tutti, è la continua presenza di campi nomadi abusivi ed irregolari in città. In via carlo Cattaneo, in via Filippo da Desio, in via Agnesi. Un po' meno nei "soliti" posti, un po' di più in "nuove" zone. Ma il problema rimane, e rimane l'interrogativo.
Come pensa il sindaco Roberto Corti di risolvere questo problema? Manca la volontà politica all'interno della sua maggioranza, manca la struttura della Polizia locale che si trova sotto organico, in stato di agitazione e che grazie alla nuova organizzazione imposta dall'amministrazione si ritrova spesso ad avere solo una pattuglia a disposizione per presidiare l'intera città. Insomma, un disastro.