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Moschee, proposta di legge in Regione Lombardia per la loro regolamentazione

Regole urbanistiche più stringenti e il vincolo di un referendum consultivo per autorizzare ''nuovi edifici di culto di religione differenti dalla chiesa cattolica''. Sono questi i punti principali di un progetto di legge ufficialmente depositato in Consiglio regionale della Lombardia dalla Lega Nord, con il sostegno esplicito di Lista Maroni e Fratelli d'Italia, per limitare la costruzione di nuove moschee.
 

Massimiliano Romeo
 
In Italia c'e' la necessità di regolamentare la presenza di comunità con culture e religioni con valori contrapposti a quelli espressi nella nostra Costituzione, a partire dal concetto di assoluta parità giuridica e sociale fra uomo e donna che non e' contemplato, ad esempio, nella società islamica. E' questo uno dei passaggi della scheda di presentazione del progetto di legge della Lega Nord in Regione Lombardia per regolamentare la costruzione di moschee, vincolandole anche a un referendum consultivo. A presentare questa proposta è stato il capogruppo del Carroccio in consiglio regionale, Massimiliano Romeo.
 
In occidente la moschea viene erroneamente interpretata come un semplice luogo di preghiera, in realtà chi conosce il mondo arabo sa benissimo che una moschea non può essere assimilata al concetto di chiesa cristiana, perché in realtà è un luogo dove si fa politica e non solo. Basta conoscere la storia dei paesi arabi per sapere che tutte le rivoluzioni sono sempre partite dalle moschee dopo la “preghiera”del venerdi.
Auspichiamo che la discussione e l'approvazione della legge avvenga in tempi rapidi, perché siamo molto preoccupati per quello che sta succedendo non solo a Desio, ma anche in città come Milano, Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Cantù ed altre ancora. Su un tema così delicato come l'apertura di moschee riteniamo non possano decidere i sindaci da soli. Si va a incidere sul contesto sociale di una popolazione, è giusto quindi utilizzare, sul modello svizzero, il sistema del referendum, ovvero la massima espressione della democrazia e della volontà popolare.
 
La proposta di legge, oltre alla previsione di un referendum in ogni singolo caso, intende richiedere attraverso un aggiornamento della Legge per il governo del territorio l'obbligo per chi vuole aprire un nuovo luogo di culto di sostenere le spese per i collegamenti urbanistici adeguati; di rispettare ''distanze adeguate tra le aree o gli edifici da destinare alle diverse confessioni religiose per motivi di tutela della sicurezza pubblica, dell'ordine pubblico e della sanità pubblica, della morale pubblica o degli altri diritti e libertà fondamentali''. Infine, di prevedere necessariamente uno spazio di parcheggio pubblico collegato ''in misura non inferiore al 200% della superficie lorda di pavimento dell' edificio da destinarsi a luogo di culto''.

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