Passa ai contenuti principali

Cava di via Molinara, Lega Nord: “Chiederemo intervento regionale per analisi terreno”

Al termine della seduta della Commissione regionale Antimafia svoltasi a Desio per focalizzare l'attenzione sul problema della discarica di via Molinara, sono intervenuti il consigliere Massimiliano Romeo, capogruppo del Carroccio al Pirellone ed Andrea Villa, consigliere comunale a Desio.

“Fra le questioni esaminate stamane – ha affermato Romeo – vi è anche quella della cava di via Molinara a Desio, ribattezzata dalla stampa locale la “cava della ‘ndrangheta”. Vi è la necessità di una bonifica immediata, data la pericolosità del sito, in cui sarebbero state stoccate notevoli quantità di rifiuti pericolosi e inquinanti, come cromo piombo e altro materiale cancerogeno.” 

“Il problema – continua Romeo – è che, date le ristrettezze in cui versano attualmente gli Enti locali, parrebbe che il Comune di Desio non disponga dei 140 mila euro necessari per il piano di caratterizzazione, ovvero per le analisi e i carotaggi da effettuare per poi inoltrare la richiesta di bonifica alla regione. Per questo, con i consiglieri regionali delle altre forze politiche, si è discusso dell’ipotesi di un coinvolgimento regionale anche in questa fase, in modo da aiutare finanziariamente il Comune di Desio ad espletare tutte le pratiche indispensabili per inserire la cava di via Molinara nella graduatoria delle cave da bonificare.” 

"Dopo il consiglio comunale dello scorso marzo, convocato su richiesta della Lega Nord, e l'interrogazione parlamentare dell'On. Grimoldi, si è tornati a parlare della cava di via Molinara - ha commentato Andrea Villa, consigliere comunale a Desio e unico rappresentante dell'opposizione locale presente alla commissione. "Adesso - ha aggiunto Villa - occorre concretezza e lavorare per la bonifica. La volontà di procedere in questa direzione anche da parte di Regione Lombardia è un segnale importante".




Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

"L’han giurato, li ho visti in Pontida"

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.