Passa ai contenuti principali

Manifestazione pro Secessionisti Veneti a Verona, Lega Nord e Giovani Padani di Monza e Brianza presenti

Massiccia presenza della Lega Nord di Monza e Brianza e dei Giovani Padani della Brianza alla manifestazione di domenica scorsa a Verona in cui è stata chiesta la scarcerazione immediata di tutti gli indipendentisti arrestati con un blitz all'alba il 2 aprile scorso.


Un momento della manifestazione

Due pullman pieni di militanti e svariate macchine sono infatti partiti alla volta della città Scaligera dove migliaia di persone hanno manifestato pacificamente al grido di "l'indipendenza non si arresta". “Grande presenza dei Giovani Padani della Brianza alla manifestazione a difesa dei patrioti veneti e lombardi incarcerati ingiustamente dallo stato italiano - ha commentato il coordinatore provinciale Alessandro Corbetta - le idee non si arrestano ed è vergognoso che padri e madri di famiglia vengano trattati come mafiosi pur non avendo compiuto alcun atto violento. Noi non avremo pace finché tutti gli indipendentisti non verranno liberati: proporremo campagne di sensibilizzazione sul territorio brianzolo e, se il nostro Segretario Federale ce lo chiederà, siamo pronti anche ad azioni simboliche come l’occupazione pacifica delle prefetture. Non lasceremo soli i nostri fratelli”.

"La Brianza indipendentista e secessionista ha dato un grande segnale di mobilitazione a Verona - è il commento di Andrea Villa, vicesegretario provinciale della Lega Nord - con la presenza di centinaia di attivisti in solidarietà ai patrioti arrestati per le loro idee e non certo per avere fatto del male a qualcuno. Abbiamo partecipato ad una manifestazione che ha visto scendere in piazza un popolo unito, determinato e pacifico. Due degli indipendentisti incarcerati sono stati rimessi in libertà nelle ultime ore, adesso ci aspettiamo che anche gli altri vengano scarcerati, perchè questa vicenda assurda è degna delle peggiori dittature totalitarie dove si viene incarcerati per le proprie opinioni. Inoltre, ci troviamo davanti al paradosso che con gli indulti e gli svuotacarceri votati negli ultimi anni, sono stati rimessi in libertà i veri delinquenti. Vedendo la realtà che ci circonda e il trattamento che riserva lo stato romano, cresce la voglia di indipendenza. Anche in Brianza".

"Invitiamo ad esprimere solidarietà agli indipendentisti ancora in carcere, che hanno bisogno di tutto il nostro sostegno morale, anche inviando loro una semplice lettera", concludono Villa e Corbetta. 

Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

"L’han giurato, li ho visti in Pontida"

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.