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Desio, tra saracinesche abbassate e commercianti che resistono.

Chiude il negozio di sigarette elettroniche in via Garibaldi stroncato, dopo il boom iniziale, da tutti i problemi legati a questo settore ed alla crisi. Saracinesca abbassata anche per uno dei troppi compro oro presenti in centro, le cui attività commerciali lasciano spazio a molti interrogativi da parte di tutti. Ed anche le attività che resistono fanno fatica.



La tabaccheria Roncoroni, storica insegna in città, aderisce allo sciopero nazionale del 3 marzo "contro un governo che ci aumenta i costi e ci riduce i ricavi", come si legge sul cartellone affisso in vetrina.

Per due attività commerciali che chiudono, una ne apre. Si tratta di un nuovo parrucchiere cinese, che cerca personale italiano. Riusciremo a restare padroni in casa nostra? La risposta, in questo momento, è uno sconfortante no.

In un paese invaso da stranieri che diventano i padroni di tutto, in un paese con un governo fantoccio - non eletto dal popolo - che risponde alle logiche dell'oligarchia europea, in un paese che punisce le persone oneste e favorisce i criminali, in un paese che mette in difficoltà le amministrazioni pubbliche virtuose e premia quelle sprecone - vedasi l'ultimo, ennesimo decreto salvaroma - è difficile essere ottimisti.

E' difficile essere ottimisti perchè tutto gira al contrario, anche e soprattutto nel nostro piccolo. L'amministrazione comunale di Desio, che certamente non può fare i miracoli in questo momento di crisi, dorme sonni profondi. Doveva rilanciare il commercio locale, invece la crisi è nera. L'assessore alla partita, Paolo Smorta - esponente della lista civica Desio Viva - in questi quasi tre anni non è stato in grado di dare una soluzione vincente al problema del commercio desiano. Non uno spunto, non un'iniziativa. Non si può essere così miopi da poter pensare di risolvere il problema con qualche serata estiva di successo, e l'ultimo Natale lo dimostra. Una tristezza, peggio di Pierrot.

Ma non è solo la tristezza ad attanagliare il commercio ed i commercianti desiani, c'è un'altra "ezza". Quella di sicurezza. Strade poco illuminate favoriscono furti e scippi, scoraggiano la clientela di alcuni esercizi soprattutto nelle zone meno centrali proprio per la scarsità di illuminazione di cui soffrono alcune vie. Non che il centro sia illuminato a giorno... Per non parlare dei furti. Le cronache locali riportano settimanalmente le notizie di vetrine infrante, negozi svaligiati e rapine subìte. Rapine legali o meno. Quando ad un registratore di cassa termina la memoria fiscale, la soluzione logica sarebbe quella di cambiare il microchip con un costo di pochi euro. Lo stato italiota obbliga l'esercente a cambiare tutto il registratore di cassa, con una spesa di qualche centinaia di euro.

Con uno stato così, supportato da amministrazioni comunali così, dove si vuole andare? A picco.

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