Si sono sbagliati, errore di comunicazione. Capita, ci mancherebbe altro. Peccato che al Comune di Desio capiti un po' troppo spesso di sbagliare ultimamente. Strano, perchè fino a poco tempo fa l'amministrazione si vantava per le sue presunte "buone pratiche" e del fatto che fossero prese come modello da altri comuni.
L'ultimo errore, in ordine cronologico, è fresco di giornata. Sui social network divampa la polemica sulla scelta della giunta, guidata dal sindaco Roberto Corti, di destinare l'appartamento dell'ex carcere all'accoglienza di profughi e rifugiati. Un cittadino ha chiesto quali fossero le attenzioni verso i senzatetto desiani, e subito il comune, dal profilo di twitter, ha così risposto:
. @Albarien il comune ha attivato nella casa dei Missionari Saveriani di via Don Milani un Centro di accoglienza notturna di 40 posti
— Comune di Desio (@comunedidesio) 23 Gennaio 2014
Peccato che il servizio attivato non abbia 40 posti letto come sostenuto dal Comune, ma siano solo 9, di cui uno per il custode, 5 riservati a Desio e 3 a Seregno, con il quale è stata stipulata la convenzione, come si può vedere in questo estratto del protocollo siglato. Dopo la segnalazione dell'errore, il comune ha ritrattato dicendo che 40 è il numero delle persone ospitate complessivamente nel 2013.
Altra "leggerezza" è la delibera-pasticcio con il quale sono stati assegnati 25mila euro al progetto MIND per disoccupati. Il documento, pieno di errori, refusi, espressioni poco chiare ed imprecisioni, al momento ha partorito due giornate di incontri ed un video promozionale con le interviste ad alcuni assessori. Dopo più solleciti, i consiglieri della Lega Nord lista per Desio sono riusciti ad avere visione del progetto, del preventivo di spesa e di altri documenti, che al momento sono in fase approfondimento e dei quali daremo conto nei prossimi giorni. Approfondimento
Poi c'è la questione della "crocetta" mancante in una delibera arrivata in consiglio comunale. La materia era di tipo urbanistico, e la famosa "crocetta" dimenticata era quella del parere tecnico. Pur essendoci la firma dell'architetto Fregoni, dirigente di competenza, dal documento non era chiaro se ci fosse il via libera o meno da parte degli uffici e se dal punto di vista formale fosse tutto a posto o meno. La casella che avrebbe dovuto dare il via libera non era barrata, quella che avrebbe invece stoppato tutto nemmeno. Un errore? Una dimenticanza? Mistero ancora oggi irrisolto. La questione è finita sul tavolo del Prefetto, che ha risposto alla richiesta della Lega Nord chiedendo al presidente del consiglio comunale una relazione sullo svolgimento della votazione. Approfondimento