Il consiglio comunale di ieri sera, con la sola eccezione della Lega Nord - Lista per Desio, ha votato a favore del conferimento della cittadinanza onoraria a tutti i bambini stranieri nati in Italia e residenti nel nostro comune.
Al tempo dei Romani l’onorario costituiva il compenso per la prestazione operata da qualcuno che svolgeva attività nel campo delle libere professioni (avvocato, notaio, medico ecc.) e veniva così chiamato perchè le prestazioni non venivano remunerate in denaro o altri beni di valore, ma in attestazioni onorifiche.
Al giorno d’oggi quel termine è rimasto in uso, sempre ad indicare il compenso che gli stessi liberi professionisti percepiscono; anche se, com’è noto i compensi da onorifici si sono tramutati in monetari.
Non è cambiato pertanto nei secoli il concetto di fondo e cioè che l’onorario sia il metodo per ricompensare l’operato di qualcuno.
Non a caso nell’accezione universalmente nota di cittadinanza onoraria s’intende il riconoscimento che un comune conferisce ad una persona quale attestazione onorifica, appunto, per le opere svolte; attraverso le quali l’insignito si è distinto portando benefici e/o prestigio alla città e ai suoi cittadini.
Nel caso specifico, quindi, ci siamo posti la domanda... Quale è la motivazione per la quale s’intende insignire i bambini stranieri? La risposta ci è venuta immediata... Demagogia!
Perchè gli eventuali destinatari di tale provvedimento non c’entrano nulla; non hanno nessun merito, ma nemmeno nessuna colpa. E non si tratta della stra abusata paura del diverso di cui spesso qualcuno si riempie la bocca, perchè è evidente che si tratta di un atto che non ha alcun risvolto giuridico e quindi di fatto non porta alcun beneficio ai destinatari.
Ma risulta altrettanto chiaro che la direzione è quella di anticipare, sia pure simbolicamente, il vero obiettivo che la sinistra italiana si è prefissata da tempo e cioè quello di giungere ad una più facile acquisizione della cittadinanza da parte degli stranieri, sostituendo nella legge il principio dello ius sanguinis con quello dello ius soli.
Insomma ancora una volta si tenta di spacciare per atto, diciamo, di giustizia, un atto ideologico, di buonismo patetico mirato ad attirare le simpatie di possibili futuri elettori; cavalcando l’onda, oltretutto, di recenti tragedie. Patetico.