La comunità pakistana torna alla carica, come ciclicamente accade, con la richiesta per avere un luogo di culto, leggi moschea, più adatta alle loro esigenze in città. E' una questione che a partire dai primi anni duemila si ripropone periodicamente, ma che con la Lega Nord al governo della città era sempre stata respinta.
La manifestazione del 2003 |
Adesso il Carroccio è all'opposizione, e Desio è governata da una maggioranza di centrosinistra. All'epoca della giunta del sindaco Salvatore Pugliese (Forza Italia), che si era dichiarato disponibile a trasformare il PalaDesio in un luogo di culto, la Lega Nord aveva organizzato una manifestazione contro questa ipotesi, portando in piazza numerosi desiani sotto la guida dall'eurodeputato Mario Borghezio.
Oggi, all'epoca del sindaco Roberto Corti, l'amministrazione comunale ha già fatto sapere tramite l'assessore Daniele Cassanmagnago la propria apertura nei confronti di questa proposta. Che però non è ancora arrivata. Niente di scritto ed ufficiale, solo dichiarazioni alla stampa e nulla di più, al momento. Apertura sfrenata all'Islam e proposta di conferire la cittadinanza ai bambini stranieri nati a Desio: questo è il centrosinistra che governa la nostra città.
La situazione sarebbe stata diversa se al ballottaggio del 2011 avesse vinto Silvio Arienti, candidato sindaco di Lega Nord e Lista per Desio. Quella che non cambia è proprio la posizione del Carroccio, che tramite il segretario Marco Travagliati ribadisce il suo no alla moschea in città. Intervistato dal quotidiano "Il Giorno", ecco le sue parole: «Per noi, non se ne parla proprio. La posizione è la stessa di sempre: daremo l’ok quando loro permetteranno ai cristiani di costruire nei loro Paesi delle chiese. Basta con l’ipocrisia che noi siamo Occidentali, più evoluti: o siamo tutti uguali, come dice chi è a favore della società multirazziale, o non lo siamo, quindi non ci dicano che siamo più aperti. I risultati della società multirazziale che hanno voluto i più sono sotto gli occhi di tutti: la perdita di lavoro e la crisi sociale. È questo che vogliamo?».
Considerati gli argomenti di discussione, che non ci parlino di integrazione e dialogo tra le religioni. Le notizie sono recenti. In Libia, due cristiani derubati da un gruppo di musulmani e uccisi per aver rifiutato di convertirsi, chiaro segnale di dialogo. Spostandoci in Nigeria, almeno 50 cristiani uccisi in un attacco degli jihadisti di Boko Haram, che sicuramente hanno interpretato in maniera quantomeno bizzara il concetto di integrazione. Di esempi come questi se ne possono fare a quantità industriali, comprendendo anche le numerose richieste di imporre l'eliminazione di alcuni cibi dalle mense scolastiche o il non festeggiamento del Natale. E' questa l'integrazione? Sì, la nostra alla loro.