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Stoccata di Arienti: "Qualcuno per venire in città fa l'autostop. Stanno preparando l'alternativa""

«Il timore di Carmine Messaggiero per le prossime amministrative è significativo: vista la bocciatura del centrosinistra alle ultime elezioni, si sta preparando qualcos altro». E' il parere di Silvio Arienti, capogruppo della Lega Nord, sull'intervista al presidente del Consiglio comunale, che invitava l’Amministrazione ad un cambiamento.

«Parole - le ha definite Arienti - che dimostrano il malessere che esiste nel centrosinistra, sono dichiarazioni
fortemente critiche sull'Amministrazione, soprattutto quando dice che siamo in mezzo al guado, pensando alle prossime elezioni comunali. Dimostra il suo disagio. Gli obiettivi che si erano preposti nel programma elettorale non sono stati raggiunti? Beh, governano da due anni, cos'hanno fatto?»
Hanno operato in particolare sull'Urbanistica, sul Pgt.
«Puntavano a una riqualificazione dell’esistente che non èmai partita a causa dei troppi paletti, tant'è che le imprese edili sono in affanno. Nulla di coerente è stato realizzato sul fronte della povertà, dei problemi sociali e sanitari conseguenti ai tagli. L’invito di Messaggiero è significativo: occorre revisionare il bilancio, altro che continuare col mantra di legalità e lotta agli abusi. Chi non è d’accordo? Avrei invece da ridire sul loro mantra della trasparenza: siamo stufi di criticare i metodi: ordini del giorno di delibere approvate in Giunta che arrivano in Consiglio per essere esaminati e votati. Peccato che centinaia di pagine di allegati arrivino solo 48 ore prima: metodo da arroganti. A proposito di trasparenza, mi chiedo come sia possibile che alcuni consiglieri e lo stesso presidente dichiarino redditi così bassi, incompatibili col tenore di vita. E che dire di qualche assessore residente fuori città? Guadagna talmente poco che credo sia costretto a raggiungere Desio in autostop».
Che pensa del prossimo rimpasto?
«Che non riescono a trovare un accordo nella maggioranza o non hanno candidati all’altezza. Il Pd è in una posizione critica: Corti e Gerosa hanno indicato due candidati ma alle Regionali è prevalso un altro con 462 voti. Morale: il Pd si è dissociato dalle indicazioni dei suoi leader. A quest’aspetto si aggiunge il disaccordo coi Comuni limitrofi, ad esempio sul Piano Bea: sindaci dello stesso partito divisi su una questione fondamentale».


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