Melito Porto Salvo, patria della 'ndrangheta desiana. Arrestato il sindaco: è del Partito Democratico
"Il politico è espressione della cosca Iamonte e l'azione amministrativa che conduce è tesa a tutelare gli interessi del sodalizio mafioso". Questi sono i capi d'accusa che hanno portato dietro le sbarre Costantino Gesualdo, esponente del Partito Democratico e sindaco di Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria.
Il colore politico del primo cittadino arrestato è lo stesso di quello di Desio. Entrambi appartengono al PD, che al nord si erge a paladino della legalità, mentre al sud è incancrenito dalle infiltrazioni malavitose. Sono numerosi gli esponenti del partito di Bersani finiti in carcere per la loro vicinanza alle cosche. Ed è proprio in Calabria che Rosy Bindi ha fatto il pieno di preferenze alle primarie. Le stesse primarie che, in molte zone, sono state oggetto di polemiche per una partecipazione al voto quantomeno "discussa".
Desio è stata addirittura soprannominata "la Melito Porto salvo del nord". E' risputo che le 'ndrine brianzole, ed in particolar modo quella desiana, sia stata legata - o forse lo sia ancora - a filo doppio con la cittadina calabrese, dalla quale ha origine. Ed ora è chiaro a tutti come la stessa cosca sia riuscita a far eleggere un suo uomo come sindaco del comune. Nessuno dubita sull'onestà dell'attuale amministrazione desiana, ma avere due comuni così sensibili alle infiltrazioni malavitose amministrati dal Partito Democratico, è quantomeno inquietante.
I voti si possono controllare, la 'ndrangheta si sposta dove c'è il potere, indipendentemente dal colore politico. Questo è un dato di fatto, così come è un dato di fatto che il Partito Democratico non sia immune alla malavita ed al malaffare. Un esempio su tutti è quello di Ciro Caravà, ex sindaco di Campobello di Mazara. Divenuto famoso per le sue crociate antimafia, è stato arrestato per associazione mafiosa. Ma la lista degli uomini del PD in odore di mafia è abbastanza corposa, senza contare poi gli scandali di tangenti alla Penati.
La criminalità si combatte con i fatti e non con i convegni. Il rischio è quello di fare figuracce nello stile di Nando Dalla Chiesa. Preso come modello da Lucrezia Ricchiuti, vicesindaco di Desio e candidata al Senato, è membro della commissione antimafia del comune di Milano. Nessuno si è accorto di avere affidato la gestione del verde ad un'azienda siciliana già esclusa da expo 2015 per mafia. Ecco come il PD difende il territorio dalle infiltrazione malavitose.
Ad oggi, l'unica garanzia nella lotta contro la criminalità organizzata si chiama Roberto Maroni. Durante la sua permanenza al Ministero dell'Interno, tra il 2008 e il 2011, sono stati conseguiti risultati mai visti prima, tanto che anche lo scrittore Roberto Saviano non ha potuto fare a meno di ammettere: "Roberto Maroni? Sul fronte antimafia è uno dei migliori ministri dell'Interno di sempre".
Con 9237 mafiosi finiti dietro le sbarre e 489 latitanti arrestati, 32 dei quali definiti di "massima pericolosità" e 839 operazioni giudiziarie, sono stati molteplici i colpi inferti alla criminalità organizzata. Tra questi c'è anche l'operazione "Infinito" che ha portato alla luce le situazione legate alle cosche presenti a Desio e in Brianza.
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