L'Esselunga non può riorganizzare gli spazi? Per il consigliere leghista Riccardo Mariani "l'Amministrazione comunale usa due pesi e due misure". Nella primavera 2012 il colosso di Bernardo Caprottio si è rivolto al Tar per chiedere l'annullamento della famosa "mega-variante parziale". Non si tratta dell'unico ricorso, tutt'altro. I primi sono arrivati subito dopo l'adozione, prim'ancora dell'approvazione finale in consiglio comunale.
Esselunga, dopo che nel luglio 2012 la variante del Pgt è entrata in vigore, con l'approvaizone definitiva e l'esame delle controdeduzioni, ha avanzato una richiesta di risarcimento danni, derivanti dalla mancata possibilità di ampliare la superficie di vendita del supermercato che affaccia in via Garibaldi, poichè in questo modo supererebbe il limite previsto dalle normative in vigore (2.500 metri quadrati). L'amministrazione si è costituita in giudizio, assistita dall'avvocato Claudio Colombo, attuale assessore all'Urbanistica a Monza e componente dello staff che ha predisposto la variante.
"In realtà Esselunga intende solo spostare in avanti le casse verso la galleria - ha spiegato il consigliere Mariani - E' comprensibile che il comune non voglia concedere le autorizzazioni. Nel contempo è palese che la richiesta di Esselunga non porti ad un nuovo consumo del territorio con ampliamenti di fabbricati: si tratta solo di una mera riorganizzazione interna. Credo che il buonsenso debba guidare la line apolitica degli amministratori. I tecnici stessi possono studiare un'alternativa, in quanto l'Esselunga è, e deve restare una realtà importante per il nostro territorio, che si è rinnovata negli anni creando occupazione nel rispetto delle regole".
Per l'esponente Lumbard l'amministrazione Corti usa "due pesi e due misure. Mi chiedo - ha proseguito Mariani - se l'Amministrazione avrebbe assunto una posizione altrettanto rigida nel caso in cui una tale richiesta fosse stata avanzata da altre realtà commerciali, negli stessi termini, ma vicini alla loro linea politica. In questa precisa situazione è necessario farsi guidare dal buon senso per arrivare a una linea di conciliazione che, è certo, non creerebbe ricadute ambientali sul territorio. Ricordo che con il Centro giardinaggio di via per Cesano-via per Binzago c'è stata una così detta "compensazione" a fronte, in quel caso, di un aggravio per il territorio, senza però aver voluto affrontare il problema dell'arretrato Tarsu che solo qualche settimana fa si è scoperto essere in fase di "contrattazione".
Da "Il giornale di Desio" di martedì 19 febbraio 2013