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Forno inceneritore, la Lega Nord chiede la sfiducia del consiglio di amministrazione

La Lega Nord chiede la sfiducia nei confronti del presidente e di tutto il consiglio di amministrazione di BEA, la società che gestisce il forno inceneritore di Desio. La richiesta è stata formalizzata nel corso del consiglio comunale di giovedì scorso.



Revoca della deliberazione dell’Assemblea di BEA in cui si è stata presa la decisione di ampliare il forno inceneritore, mozione di sfiducia nei confronti del Presidente e dei membri del Consiglio di Amministrazione dell’Azienda, nomina nuovo Consiglio di Amministrazione della Società. Sono queste le richieste contenute nella mozione che la Lega Nord ha ufficializzato nell'ultimo consiglio comunale di Desio e che verrà presentata anche negli altri comuni soci di BEA.

"I privati che entreranno nella società con una quota prevista del 40% - ha spiegato Silvio Arienti, capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale - avranno come unico scopo quello di lucrare sul servizio. Con l'aumento della raccolta differenziata e la conseguente diminuzione del rifiuto da incenerire, per mantenere la struttura sarà necessario aumentare le tariffe ai cittadini o reperire rifiuti da bruciare provenienti da altre zone, portando ad 80mila le odierne 65mila tonnellate che attualmente finiscono nell'inceneritore. Per mantenere attiva economicamente la struttura i rifiuti andranno ricercati al di fuori degli 11 Comuni soci mantenendo in loco la capacità inquinante del forno alla faccia dello sforzo dei desiani di aumentare la differenziata". 

Solo la Lega Nord ha la forza per portare avanti una richiesta del genere. La contrarietà all'ampliamento dell'inceneritore di Desio è unanime in tutte le sezioni dei comuni che fanno parte del consorzio, e per questo motivo è possibile portare avanti un'azione politica compatta e determinata.

All'interno delle altre forze politiche la situazione è differente, soprattutto nel Partito Democratico che a Desio ha una posizione simile a quella del Carroccio, mentre in altri comuni come Nova Milanese e Cesano Maderno si è invece espresso a sostegno del raddoppio.



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