Passa ai contenuti principali

Finita la campagna elettorale. Urne aperte, i cittadini sono chiamati a scegliere il loro futuro


Si è conclusa anche questa campagna elettorale. Strana e diversa, forse anche un po' più fiacca sotto certi aspetti. E' vero, non sono mancate le polemiche anche se alcuni candidati non hanno dimostrato di avere una proposta politica credibile.


Attacchini desiani
A parte Roberto Maroni, che propone ai cittadini lombardi di tenere nella nostra regione il 75% delle nostre tasse, ed utilizzare questi soldi - tra le altre cose - per abolire irap, bollo auto e dare libri gratuiti per gli studenti delle scuole dell'obbligo, da parte degli altri candidati non è arrivata nessuna proposta seria e concreta. Solo insulti e scorrettezze nei confronti di Roberto Maroni, nient'altro. Il programma di Maroni è consultabile a questo link.
E' stata la prima campagna elettorale che si è giocata principalmente sul web e meno nelle piazze. Pochi manifesti attaccati dai militanti, pochi gazebo e comizi elettorali. Tra le forze politiche che hanno fatto eccezione, c'è anche la Lega Nord che i militanti li ha. Per Desio si sono visti i gazebo, i manifesti ed i volantini distribuiti. Segno che il Carroccio continua a poter contare su una base solida di persone che lo sostengono, anche nella nostra città.

Un gazebo della Lega Nord a Desio
Un ringraziamento a tutti i militanti, sostenitori e simpatizzanti della Lega Nord che con il loro aiuto hanno contribuito a questa strana ma avvincente campagna elettorale. Desio in Padania seguirà in diretta le operazioni di voto tramite il suo profilo Twitter @DesioinPadania, i cui aggiornamenti sono visibili nel box a lato. L'appuntamento sul blog è per i commenti al voto.

I seggi elettorali sono aperti domenica 24 e lunedì 25 febbraio, tutte le informazioni di voto nello speciale a questo link.


Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

"L’han giurato, li ho visti in Pontida"

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.