Passa ai contenuti principali

Desio, incendio alla Bocciofila Parco. Non esclusa la pista dolosa

Le fiamme hanno consumato la sede della Bocciofila parco. E' successo ieri pomeriggio, intorno alle ore 14. Sul posto, avvertiti da alcuni passanti che hanno notato il fumo e le fiamme, sono intervenuti i Vigili del Fuoco. "Al momento non si conosce l’origine di tale evento", mette le mani avanti il sindaco, ma l'ipotesi dolosa rimane quella più plausibile.



Se dovesse essere confermato che dietro l'incendio ci sia il dolo, sarebbe l'ennesima prova di come ormai a Desio sia completamente assente ogni politica di controllo del territorio. I continui furti ed atti vandalici, la distruzione del capannone al PTB e degli spogliatoi del centro sportivo lo testimoniano con fermezza. "Aspettiamo di conoscere l'esito delle indagini e poi tireremo le conclusioni" - ha detto il consigliere comunale Antonio Zecchin, ex assessore che ha seguito i passi della bocciofila fin dalla sua nascita - "Sono dispiacuto per quello che è successo, vedere il risultato di un lavoro durato anni che va distrutto lascia l'amaro in bocca indipendentemente dalle cause che saranno accertate. Dire che con questa amministrazione sono aumentati episodi di questo genere è un dato di fatto".

Le fiamme sono partite dalla struttura in legno adibita a bar e segreteria. Il lucchetto della porta è stato trovato forzato, facendo pensare che qualcuno sia entrato all'interno della piccola costruzione. Difficile pensare ad un cortocircuito o altre cause, almeno fino alla conclusione delle indagini

La Bocciofila Parco è diventata negli anni un punto di riferimento per la città di Desio, soprattutto durante la stagione estiva. Oltre ad essere un punto di ritrovo per gli anziani, vengono organizzate serate di intrattenimento con musica, ballo, spettacolo e recentemente anche l'organizzazione del tradizionale pranzo di Ferragosto, appuntamento fisso per i desiani che rimangono in città.

Mentre si aspetta di sapere con esattezza le cause dell'incendio, si contano i danni. La struttura è andata a fuoco e di quello che c'era all'interno è rimasto poco. Due frigoriferi, due macchine del caffè, l’affettatrice, i tavoli, le lampade e un po’ tutta l’attrezzatura sono andate perdute. E' sparita anche una bicicletta, premio di una lotteria nonnancora ritiratao, ed alcune monetine dal registratore di cassa.
In vista della primavera che ormai è alle porte, si tratta di una nuova gatta da pelare per l'amministrazione comunale ma soprattutto è un disagio per tutte le persone che avevano nella bocciofila un punto di riferimento.




Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

"L’han giurato, li ho visti in Pontida"

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.