Passa ai contenuti principali

BEA, la Lega Nord chiede la testa del presidente

La Lega Nord chiede la testa di Alcide Copreni e di tutto il vertice di BEA. A leggere il testo della mozione che verrà presentata in tutti i Comuni soci di Brianza Energia Ambiente è stato giovedì sera il consigliere del Carroccio Antonio Zecchin.

Si chiede agli altri sindaci sostanzialmente di imitare Roberto Corti e di accodarvisi nel ricorso al Tar contro la società di via Agnesi. Non solo, la Lega fa un passo in più: chiede sia convocata una assemblea straordinaria dei soci per la revoca del nuovo statuto societario e del piano industriale approvati los corso ottobre e di sfiduciare Copreni e il CdA.
In sala consiliare si sono visti diversi esponenti leghisti della zona: Marina Romanò di Cesano, Matteo Mazza di Muggiò, Loris Dante di Nova (e assessore a Meda), il sindaco di Bovisio Masciago Emanuele Galimberti.
Per la Lega il piano industriale non è conveniente per i comuni, vanifica la possibilità di aumentare la differenziata con un conferimento di vent'anni a quantità vincolanti di rifiuti da trattare. Inoltre BEA ha proceduto con inusuale rapidità alla costituzione di "BEA gestioni" vincolando le scelte per il prossimo triennio inibendo la possibilità dei soci di valutare le professionalità. Sulla strana alleanza tra Lega e centrosinistra desiano il segretario di circoscrizione Dante afferma che "i rifiuti non hanno colore". "Bovisio ha un contenzioso legale con BEA sul conferimento - ha ricordato Galimberti - Copreni va mandato a casa anche per il raddoppio del forno messo in pista e poi bloccato, con conseguenza la grana dell'azienda Unieco che ora chiede i danni".


Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

"L’han giurato, li ho visti in Pontida"

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.