La Lega Nord non c'entra nulla con le perquisizioni dei giorni scorsi sulle quote latte, lo conferma la Procura di Milano. La prova che l'enfatizzazione da parte dei media è stata solo uno strumento per colpire il Carroccio e gettare fango in campagna elettorale. Le dichiarazioni del PM di Milano, Ferancesco Greco, e di Roberto Maroni.
Milano, 17 gen. - (Adnkronos) - "Si e' trattato di perquisizioni personali a persone fisiche per bancarotta. Il fatto che lavorassero negli uffici della Lega non significa che le perquisizioni riguardavano il partito". E' quanto spiega il procuratore aggiunto di Milano Francesco Greco in merito alle perquisizioni eseguite l'altro ieri e terminate nella notte, nelle sedi della Lega Nord di Milano e Torino.
Il reato per il quale si sta indagando, ha spiegato Greco, e' quello di bancarotta nei confronti della "Societa' Lombarda" e che riguarda la riscossione delle quote latte degli allevatori, il crack finanziario ammonta ad un centinaio di milioni. Greco ha tenuto a precisare che "non ci sono politici indagati" e c'e' stata massima collaborazione da parte della dirigenza della Lega "che ha fornito gli atti richiesti. La collaborazione e' stata ampia e le cose che si potevano trovare sono state trovate".
"Le smentite di Maroni", ha aggiunto Greco in merito alle precisazioni di ieri del segretario federale della Lega Nord "sono state corrette". Le indagini riguardano i quattro amministratori della societa' per i quali viene contestato il reato di bancarotta. Greco ha poi escluso che nell'indagine rientri anche il reato di corruzione.
"LA LEGA NON C'ENTRA CON LE PERQUISIZIONI DI IERI SULLE QUOTE LATTE: lo conferma la Procura di Milano. Proprio come avevo detto io ieri. Che soddisfazione! I giornali mascalzoni che ci hanno riempito oggi di fango saranno chiamati a rispondere civilmente del danno fatto alla Lega onesta. Chiederò 10 milioni di euro, da dare in beneficenza". Così ha commentato Roberto Maroni dal suo profilo su Facebook.