Faccio le cose perché ci credo: non ho nessuno da favorire, sono
libero». Esordisce così Roberto Maroni nella sala di via Petrarca, dove
ad attenderlo c'è la Giunta allargata dell'associazione industriali di
Monza e
Brianza, locomotiva economica del Nord. Una realtà tra le più
ricche e produttive d'Europa, dove le parole sono da secoli precedute
dai fatti.
Per questo il segretario federale chiarisce subito le
condizioni in cui si troverà ad agire: mani libere e idee chiare, non
promesse ma progetti. Agli imprenditori, guidati dal presidente
Renato Cerioli e dal presidente della Camera di Commercio di Monza e
Brianza Carlo Edoardo Valli, il candidato governatore spiega la
concretezza della macroregione del Nord, nelle ore in cui
l'Inghilterra di Cameron, mai sottostate all'euro, valuta ora di
lasciare l'attuale assetto dell'Europa.
«La nostra è una visione post
ideologica spiega La nostra politica ha il compito di valorizzare
i territori, e se da voi verranno idee e proposte ve ne sarò grato. Nel
mio programma prevedo l'abbassamento della pressione fiscale su chi
produce ricchezza, premessa per ogni intervento sulla crescita. Dico
no alla patrimoniale, no all'aumento dell'iva e potenziale
azzeramento dell'Irap in cinque anni. Come? Trattenendo il 75% delle
nostre tasse in Lombardia: è il Corriere che dice che così
facendo avremmo ogni anno 16 miliardi, l'Irap ne vale 8».
C'è un
punto su cui Maroni insiste davanti agli industriali: è l'onesta.
Sa benissimo che la corruzione e il malgoverno sa no uno dei tarli del
sistema economico. «Mi hanno fatto i raggi x, perfino quelli y..., ma
su me non hanno trovato niente perché non possono trovare niente dice con orgoglio Io voglio solo lavorare con gente competente e
capace, voglio gente che corre. Per questo quando sarò governatore io
mi dimetterò da segretario federale perché lavorerò al tempo pieno per
la Regione».
Con Valli c'è il tempo di una battuta sulle Province, che
si intendono salvaguardare pur nella ristrutturazione. Nella sala si
chiede anche continuità con quanto di buono fatto dalla Regione fino ad
ora, come l'azione di "Credito adesso" favorito da Finlombarda o dalla
filiera di Federfidi. Azioni che hanno permesso alla Regione, ad
esempio, di pagare a 60 giorni i lavori fatti dai privati. Gli
industriali chiedono anche dí mantenere un unico artigianato per
industria e artigianato, con un ringraziamento per il lavoro fatto da
Andrea Gibelli e in precedenza da Massimo Zanello.
Roberto Colombo,
un passato anche da sindaco di Monza, pone l'accento sul
futuro dell'Expo. «L'evento è qui e va fatto, non c'è altra strada. Se
poi sono proposte migliorative, sono disposto ad ascoltare. Io mi
impegnerò in prima persona perché i tempi sono stretti». Una vetrina
che il futuro governatore ovviamente non vuole lasciarsi scappare.
di Massimiliano Capitanio, da "La Padania" di giovedì 24 gennaio 2013
di Massimiliano Capitanio, da "La Padania" di giovedì 24 gennaio 2013