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Desio, quaranta alloggi inagibili. Le famiglie fanno causa al Comune

Desio - Passano alle vie legali i residenti delle palazzine di via Alberto Da Giussano. Le famiglie che vivono nei 40 appartamenti privi di agibilità chiedono un risarcimento danni e fanno causa a Natale Moscato, direttore dei lavori dell'Immobiliare La Capriola. Attraverso il loro avvocato, Antonino Billè, hanno avviato un procedimento civile nei confronti dell'imprenditore desiano, ma anche dell'ufficio edilizia privata del Comune di Desio, accusato di inadempienze. "L'atto di citazione - spiega il legale - è stato inviato nei confronti di coloro che abbiamo individuato come responsabili delle inadempienze, Rosario Perri e Leonardo Marino".

La richiesta di risarcimento danni ammonta a 50 mila euro. "E' la somma della spesa per i lavori di sicurezza mai eseguiti e dei danni che ne sono conseguiti per i miei assistiti" dice l'avvocato Billè, del foro di Roma. La vicenda relativa alle palazzine realizzate dall'immobiliare La Capriola in via Alberto Da Giussano, al confine con Seregno, è lunga e complessa. Ne fa una sintesi l'avvocato: "I rogiti sono iniziati nel 2007. E gli appartamenti non hanno ancora l'agibilità (il certificato deve essere rilasciato dal comune all'impresa costruttrice, dietro la presentazione dei documenti richiesti ndr). L'immobiliare non ha mai eseguito i lavori di messa in sicurezza necessari per avere l'abitabilità. E l'amministrazione comunale non ha mai eseguito le verifiche del caso. I controlli sono stati avviati solo nel luglio 2012, dopo che è cambiata la giunta". 

Secondo l'avvocato, dunque, l'allora capo dell'ufficio tecnico Rosario Perri è tra i responsabili delle mancate verifiche. "Nessun tecnico comunale ha mai eseguito gli accertamenti, né in fase di costruzione né dopo". Per i proprietari degli appartamenti, il mancato certificato di agibilità comporta dei seri problemi. "I condomini che hanno comprato gli appartamenti facendo dei sacrifici e accendendo dei mutui ora non possono più vendere, senza l'agibilità". Ma i guai non fniscono qui. Dopo i controlli dello scorso luglio da parte del comune e della polizia locale, oltre alle pecche burocratiche sono stati scoperti anche dei veri e propri abusi edilizi. Mansarde adibite ad abitazioni. Appartamenti con volumetrie superiori a quelle concesse. E ora è partita la procedura prevista per gli abusi edilizi, che potrebbe culminare nella richiesta di abbattimento delle opere non in regola.

"Per evitare questa estrema ipotesi e per tutelare i proprietari degli appartamenti abbiamo citato a giudizio anche il comune - dice l'avvocato Billè- gli amministratori hanno le loro responsabilità". La vicenda dura da tempo. E il legale non nasconde le difficoltà incontrate. "Nel 2008 i vigili del fuoco hanno negato il certificato di prevenzioni incendi, obbligatorio per avere l'agilità, perchè non erano stati fatti i lavori di messa in sicurezza. L'ufficio tecnico comunale ha archiviato la pratica. Io , insieme ad un perito, ho fatto richiesta di accesso agli atti e ho visionato il fascicolo, pur incontrando difficoltà. 

Ho avviato un accertamento tecnico preventivo in Tribunale. E anche sui invito dei giudici, il geometra Moscato dell'immobilare La Capriola ha tentennato a presentare la documentazione richiesta. Nel 2010 l'amministratore del condominio ha chiesto al comune di fare accertamenti. Ma nessuno è mai uscito. Fino al luglio di quest'anno. Non è giusto che siano i condomini a pagare per colpe che non sono loro".

Articolo da www.ilcittadinomb.it

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