Il governo Monti, sostenuto anche dal Partito Democratico, chiude l'Agenzia dei beni sequestrati e confiscati alla mafia. Viene così a mancare l'apporto di uno strumento fondamentale per la lotta alla criminalità organizzata. L'amministrazione di Desio, guidata proprio dal PD, si è più volte riempita la bocca di legalità e lotta al crimine organizzato. Chissà cosa pensano il sindaco Corti ed il vicesindaco Ricchiuti di questa scelta del loro governo...
"E' il colmo che il Governo tecnico con la pretesa dell'equità e della giustizia come ultimo atto riesca a far chiudere, per mancato finanziamento, persino l'Agenzia dei beni sequestrati e confiscati alla mafia. E' una cosa scandalosa e insopportabile alla quale noi ci opponiamo. L'auspicio è che anche le altre forze politiche votino i nostri emendamenti per ripristinare il fondo per il 2013 necessario a tenere in vita questo fondamentale strumento per la lotta alla criminalità organizzata. La Lega Nord, come noto con Maroni ministro dell'Interno, ha fatto della lotta alle mafie uno dei principali obiettivi riuscendo a raggiungere in pochi anni risultati rilevanti come mai nella storia della Repubblica. Colpire i patrimoni dei mafiosi è uno dei passaggi fondamentali se si vuole sconfiggere la criminalità organizzata e proprio Maroni aveva potenziato l'attività e le sedi dell'Agenzia per l'amministrazione e la destinazione dei beni illeciti delle organizzazioni mafiose. Ora il Governo Monti vorrebbe chiuderla: è incomprensibile. Ci chiediamo come sia possibile trovare 10 milioni di euro per il terremoto del Belice del 1968 e non recuperare 5 o 6 milioni di euro per far sopravvivere un organismo così importante come l'Agenzia per la lotta alle mafie".
La casa confiscata alla 'ndrangheta a Desio, in via Molino Arese |