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Emergenza rifiuti: l'incubo pronto a riesplodere per una sentenza del consiglio di stato

Emergenza rifiuti in arrivo, come sempre a Napoli. Perchè  al Nord ci sono inceneritori, impianti di compostaggio, piattaforme ecologiche, ed diffusa la raccolta differenziata con percentuali accettabili ed in continuo aumento? Ognuno a casa sua decida come meglio creda, ma poi non vorremmo ritrovarci i camion in coda davanti al forno di Desio e qualcuno pronto e lieto a riceverli. Ma soprattutto, non vorremmo pagare la maxi-multa da 56 milioni di euro targata Unione Europea...



Rassegna stampa - da www.ilmattino.it
Emergenza rifiuti: l'incubo pronto a riesplodere per una sentenza del consiglio di stato

È legato ad una sentenza del Consiglio di Stato, il ritorno o meno dell'incubo dell'emergenza rifiuti. Gran parte della spazzatura dell'area napoletana, infatti, va fuori regione o all'esterno, ma il tribunale potrebbe classificare in un altro modo i rifiuti. 
Sono 3500 le tonnellate di spazzatura prodotte ogni giorno a Napoli e in provincia, un'area in cui non c'è nessuna discarica che può accogliere simili quantitativi. La soluzione finora è stata portare tutto in altre zone d'Italia o anche all'estero, eccetto per la frazione secca che va al termovalorizzatore di Acerra. Complessivamente in tutta la Campania si producono in media 7.200 tonnellate di rifiuti al giorno. 
Le norme dell'Ue prescrivono il principio di «prossimità» in base al quale la spazzatura deve essere smaltita nel luogo più vicino alla produzione. Per questo motivo alla Sap.Na, la società della Provincia di Napoli che provvede al trasferimento dei rifiuti, guardano con apprensione alla decisione del Consiglio di Stato che, a giorni, dovrebbe pronunciarsi sulla possibilità di poter continuare a trasferire fuori dalla regione i rifiuti solidi urbani che vengono trattati negli impianti Stir (ex Cdr), dove vengono lavorati e imballati i rifiuti. 
Il nodo da sciogliere riguarda la classificazione dei rifiuti, in particolare se quelli urbani trattati possono essere definiti ancora speciali come avvenuto finora. In caso contrario, per il trasferimento sarà necessario un accordo tra le Regioni, che è sempre molto difficile da concludere.

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