A SOLLEVARE il caso è stato il consigliere Silvio Arienti della Lega Nord. «L’amministrazione sta prendendo iniziative e provvedimenti verso questo progetto?
di Alessandro Crisafulli, da"Il Giorno" di giovedì 29 novembre 2012
di Alessandro Crisafulli, da"Il Giorno" di giovedì 29 novembre 2012
«RISCHIAMO di diventare il polo della monnezza». Con queste parole Paolo Di Carlo, consigliere di Desio 5 Stelle, ha sintetizzato nell’ultimo Consiglio comunale le preoccupazioni di tanti, in città, sul nuovo impianto di trattamento di rifiuti in arrivo in via Don Sturzo. «L’attività principale svolta nello stabilimento consisterà nello stoccaggio e nel trattamento di rifiuti pericolosi e non pericolosi - è specificato nel documenti protocollato dalla società Ecorisorse -. Relativamente allo stoccaggio verranno effettuate operazioni di messa in riserva e di deposito preliminare, relativamente al trattamento verranno svolte operazioni di recupero, cernita, ricondizionamento, triturazione, miscelazione, raggruppamento e compattazione di rifiuti pericolosi e non pericolosi». Si parla di 150 tonnellate al giorno, con 16 movimenti di camion in entrata o uscita, per un totale di 45mila tonnellate annue: una enormità, se si pensa che il vicino forno inceneritore di Bea Spa ne smaltisce circa 60 mila.
A SOLLEVARE il caso è stato il consigliere Silvio Arienti della Lega Nord. «L’amministrazione sta prendendo iniziative e provvedimenti verso questo progetto? - ha chiesto - È vero che nascerà in zona industriale, ma i centri abitati, anche di Varedo e Bovisio, non sono lontani. Tratteranno pure rifiuti pericolosi, come sostanze chimiche, solventi, soluzioni acquose, fanghi, polveri, scorie, batterie al piombo, apparecchi vari. L’autorizzazione, lo sappiamo, è provinciale, ma il Comune può interferire per impedire la realizzazione della struttura? È possibile un rinvio rispetto al 13 dicembre, data ultima per le osservazioni?». «Desio purtroppo ha un record - spiega il sindaco Roberto Corti -. Èla città della provincia con maggior numero di autorizzazioni ambientali provinciali o regionali. La questione di via Don Sturzo è al vaglio, stiamo preparando le nostre osservazioni, perché nella zona c’è una pluralità di sistemi potenzialmente inquinanti e c’è un plesso scolastico a meno di un chilometro ».
Allarmato anche Carmine Messaggiero, presidente del Consiglio comunale: «Sono preoccupato per una serie di richieste di autorizzazioni di rifiuti nocivi che stanno arrivando, aggiungendosi al piano industriale di Bea per il forno. Visto che sono numerosi gli enti coinvolti, non possiamoaccettare che non ci sia un piano rifiuti provinciale o regionale ». Le preoccupazioni politiche, dunque, sono bipartisan. Anche se i primi a mobilitarsi su questo fronte sono stati i Comitati di quartiere, che hanno già presentato una serie di osservazioni: «Bisogna vigilare - dicono - perché Desio non diventi la discarica d’Italia ».