Passa ai contenuti principali

Desio, alla stazione puntuali sono solo i problemi

Sicurezza, decoro, accessibilità, informazione. Sono tanti i problemi che permangono alla stazione di Desio. Nonostante le ripetute segnalazioni, negli anni, dei pendolari. Nonostante l'interesse del Comune e qualche intervento, spesso tampone, fatto da Rfi. Il quotidiano on-line www.mbnews.it si è occupato della notizia, riprendendo anche un intervento del consigliere comunale Andrea Villa.


Per questo, non riuscendo a concordare velocemente un incontro, l'Assessore alla Mobilità e Trasporti Daniele Cassanmagnago ha inviato una lettera all'Ing. Orazio Iacono (Direttore della Direzione Commerciale Esercizio Rete), aggiornandolo sulle questioni da affrontare: "Occorre ampliare il varco d'uscita per i passeggeri in arrivo sul binario 1. In caso di fuga può crearsi ingorgo, con evidenti problemi di sicurezza – recita la lettera -. La stazione di Desio è una delle poche stazioni che utilizza come via d'accesso ai binari un sottopasso aperto al traffico stradale. Il sottopasso è inservibile per i diversamente abili i quali, se devono acquistare un biglietto, devono affrontare un percorso troppo lungo e pressoché inaccessibile per poter raggiungere il 2° binario.


Purtroppo l'attraversamento dei binari da parte degli utenti prosegue e, per disincentivare tale comportamento ad altissimo rischio, non c'è polizia ferroviaria o personale ferroviario adibito al controllo. Le vetture viaggianti sono più lunghe della banchina presente al 1° binario e i passeggeri delle vetture di coda sono costretti a scendere sulla massicciata. Lo spazio per l'allungamento della banchina esiste. Chiediamo che venga realizzato. Pur riconoscendo lo sforzo fatto con installazione di pannelli informativi elettronici, gli stessi non forniscono adeguate informazioni all'utenza. Occorre inoltre installare pannelli su entrambi i binari per le informazioni su ritardi soppressioni e altro".
E' tutto? No..."Occorre agire in maniera strutturale e periodica – aggiunge l'assessore, che ha anche allegato un reportage fotografico - alla pulizia e cura del verde lungo le scarpate della stazione. Vi segnalo inoltre che la rampa di accesso dei diversamente abili al secondo binario viene utilizzata come deposito di sacchi della spazzatura. Molti di questi spostati da chi abita nei paraggi per farli prelevare da Gelsia. E' necessaria l'installazione di telecamere di sorveglianza per contrastare i ripetuti atti di vandalismo all'interno e nell'area stazione". Rfi ha replicato prontamente, dicendo di prendere in mano tutte le questioni. Alcuni interventi (ad esempio sul fronte della pulizia e dell'informazione) sono già in programma; altri (sulla sicurezza) in fase di studio.

Ma Andrea Villa, giovane consigliere della Lega e pendolare, rincara la dose: "Le ultime carrozze del treno che da Milano arriva Desio si fermano sempre prima che inizi il marciapiede. È pericoloso, soprattutto adesso che è inverno e diventa buio presto. Se uno non si accorge può farsi male. La tettoia per ripararsi quando piove è troppo piccola. Lo scivolo per i disabili e biciclette è in condizioni pietose, in questi giorni ci sono i rami degli alberi ad altezza faccia, bisogna fare lo slalom per evitarli. Tralascio i problemi biciclette rubate, sporcizia varia, fontana lasciata a se stessa, treni spesso in ritardo (soprattutto da Milano a Desio) e carrozze (soprattutto alla mattina) che non bastano mai. I biglietti aumentano ma il servizio è sempre uguale, se non peggio".

Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

"L’han giurato, li ho visti in Pontida"

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.