Passa ai contenuti principali

I parcheggiatori abusivi? Sono al cimitero

Dove parcheggiare te lo dicono loro. Un dito puntato e il posto libero si materializza davanti agli occhi. Quasi una liberazione nelle giornate di passione con orari tirati e traffico in tilt. Peccato che il servizio, oltre a non essere previsto, non sia neppure gratuito. Il costo resta a discrezione dell’automobilista.


Chi 50 centesimi, chi un euro. In molti, di fronte a quella mano tesa, si sentono in dovere di metter mano al borsellino. Per una forma di ringraziamento o per levarsi dalla mente brutti pensieri. Succede accanto al cimitero vecchio, a due passi dal municipio, una delle aree di sosta più utilizzate della città. Lì, ormai da qualche settimana, sono spuntati parcheggiatori abusivi. Due, stranieri, forse rom, poco più che adolescenti. Ad ogni auto che arriva suggeriscono il posto più comodo. Qualcuno non li ascolta, qualcun altro lascia fare. Posteggia e ‘ringrazia’ pagando, un po’ come avviene di giorno a Napoli e di sera nei dintorni delle discoteche di Milano. Paga e taci. Un omaggio dovuto laddove invece le vetture possono rimanere gratis senza neppure essere sottoposte al vincolo del disco orario. Un’oasi felice in un centro città diviso fra strisce blu e regolamentazioni di tempo. E proprio lì i posteggiatori abusivi hanno scelto di infilarsi abbandonando le porte scorrevoli dei supermercati o i viali del centro dove l’ordinanza emessa dal sindaco Roberto Corti è diventata intransigente in materia. È bastato cambiare la prospettiva e le monetine sono tornate a fioccare nelle tasche. Un tintinnio all’ombra del cimitero. Una consuetudine che non risparmia gli utenti della Posta, gli avvocati del Tribunale, gli amministratori locali o gli anziani in visita ai defunti. Per tutti, stesso trattamento e soldi a palate a fine giornata. Dove poi quelle monete finiscano e per usi siano destinate, non è dato sapere. Un giro d’affari giunto ormai da tempo alle orecchie del vicesindaco con delega alla Sicurezza, Lucrezia Ricchiuti. Segnalazioni fioccate anche al Comando di Polizia locale che conosce i soggetti trasformati in parcheggiatori ma fatica a coglierli sul fatto. È sufficiente che i due vedano affiorare sirena e divise per vederli diradarsi nel parco che costeggia il camposanto. Ma l’Amministrazione non si è arresa: pattuglie in borghese stanno girando in zona per coglierli sul fatto. Un reato, il loro, che spetterà poi alla legge giudicare ed eventualmente punire. Col rischio che, la mattina successiva, siano nuovamente lì al loro posto, a dire dove posteggiare e a chiedere soldi in cambio.
www.esagonoweb.it

Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

"L’han giurato, li ho visti in Pontida"

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.