Passa ai contenuti principali

Disagi ATM il presidente si dimetta! Tanti i desiani che utilizzano la metropolitana a Milano

E' inacettabile che Bruno Rota, presidente di ATM e uomo da 260mila euro annui, utilizzi la "iella" per giustificare il caos generale che hanno subìto in questi giorni migliaia di pendolari, tra cui i tanti desiani che ogni giorno utilizzano la metropolitana milanese.


Un momento del presidio davanti alla sede di ATM


Questa mattina la Lega Nord di Milano ha protestato davanti alla sede ATM di Foro Bonaparte per chiedere le dimissioni del presidente Bruno Rota e dell'assessore ai trasporti Alessandro Maran.
"Se la gente rimane a piedi non è colpa della sfortuna, ma dell'incompetenza" ha spiegato Matteo Salvini, che questa mattina ha presnziato al presidio di protesta organizzato dalla Lega Nord davanti alla sede di ATM.
Ritrovarsi bloccati su un vagone della metropolitana per oltre un'ora, attendendo che i vigili del fuoco risolvano una situazione generata da un'interruzione del servizio, non è da Paese che si definisce civile. Si sono verificati anche dei malori ma fortunatamente si è scampata la tragedia, ciononostante non si può fare a meno di prendere atto che le circostanze sono gravi. Per questo motivo occorre chierire le responsabilità.
"Invito i tanti pendolari desiani che ogni giorno utilizzano la metropolitana per studio e lavoro ad aderire alla protesta della Lega", questo l'invito del consigliere comunale Andrea Villa.

Per aderire alla raccolta firme è possibile scaricare il modulo, firmarlo ed inviarlo per posta elettronica all'indirizzo desioaidesiani@gmail.com, oppure inviare una e-mail con il messaggio "Dimissioni Rota e Maran". Su facebook è attivo il gruppo "Vergogna presidente ATM dimettiti!" che conta già centinaia di adesioni.

 

Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

"L’han giurato, li ho visti in Pontida"

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.