Passa ai contenuti principali

Desio, il grande fratello scruta perfino le fioriere contro i vandali

Attenzione!!! Le telecamere ti osservano. Il monìto, quanto mai perentorio, è scritto a pennarello, in alcuni cartelli, in pieno centro a Desio. Che cosa protegge? Un lussuoso negozio? Il parcheggio privato di un bolide? Un bar pieno di “appetitose” slot machine? No, delle fioriere. E a chi è rivolto? Non ai ladri in questo caso, bensì ai vandali.



I tanti, troppi, vandali che da sempre prendono di mira anche il cuore cittadino, sventrando le fioriere posizionate in via Garibaldi. Creando non solo disordine e fastidio ma anche e soprattutto stupore per la stupidità del gesto. Nei giorni scorsi un commerciante ha sposta qui la sua attività e abbellito le fioriere davanti alle sue vetrine. Ben conoscendo i soliti “idioti” che si rendono autori di queste gesta, ha allestito i cartelli, per difendere gli arredi floreali, avvisando che gli occhi elettronici della sua attività riprendono anche quell'angolo davanti.
Dunque, malintezionati del “geranio” non avete scampo... La speranza è che possa servire da deterrente. Anche perchè le tante telecamere del sistema di videosorveglianza comunale, mai una volta che ci prendano...nel loro curriculum una interminabile escalation di flop, tra momenti in cui erano spente, non funzionanti o puntante non nella direzione necessaria per cogliere in flagrante un'azione importante e un suo responsabile, come nel caso recente delle fiamme divampate al monumento di Papa Pio XI in piazza, che hanno bruciato l'aiuola e annerito la statua. Colpa di un mozzicone di sigarette o di vandali? "Le telecamere non erano posizionate in modo da poter riprendere la scena", ha fatto sapere il sindaco Roberto Corti.
Certo che ormai, si è costretti a “proteggere” persino i fiori con il “Grande fratello”...di questo passo dove arriveremo?
Articolo di Mirko Dado -  Da www.mbnews.it

Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

"L’han giurato, li ho visti in Pontida"

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.