Passa ai contenuti principali

Corti, linea morbida. Le ville abusive sono ancora tutte lì.

"Abbiamo offerto una casa comunale alla signora, ma lei ha rifiutato. Non c'è altro da fare che agire. Rivedremo l'intera situazione degli abusi a partire da ottobre". Queste sono le parole del vicesindaco Lucrezia Ricchiuti in merito all'abusiva Villa Reitano, che sorge in via Ferravilla a Desio.


Villa Reitano, in via Ferravilla, è stata realizzata dalla famiglia
di un ex assessore del PdL di Cusano Milanino.

La lotta all'abusivismo edilizio è stato uno dei cavalli di battaglia del duo Corti-Ricchiuti in campagna elettorale. Ma cosa è successo dopo la vittoria alle elezioni? Niente. Si ha notizia di qualche comunicato stampa nel quale si è data con enfasi notizia sulla scoperta e la demolizione di decine e decine di abusi, tra cui pollai e tettoie. Pur sempre abusivi e da abbattere ma ben lontani dalle ville per cui ci si è strappati le vesti. Quelle sono ancora lì, a fare bella mostra di sè stesse e di chi le ha costruite.
Dopo un anno e mezzo di amministrazione comunale di sinistra, dei tanto discussi abusi edilizi, quelli veri, nemmeno uno è stato abbattuto. Si prende tempo e si rimanda. Si continua a perseguire i "piccoli" abusi, che in quanto tali vanno sanzionati, ma ci si dimentica di quelli più "grossi". Che non avrebbero dovuto esserci ma ci sono, che avrebbero dovuto essere cancellati... ma qualcuno ha perso la gomma.



Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

"L’han giurato, li ho visti in Pontida"

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.