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Il Financial Times profetizza un Europa in salsa leghista: l'Unione sopravviverà solo se ristretta a Germania, Francia, Benelux e nord Italia

Il sito internet del quotidiano inglese Financial Times, vera bibbia economica d'Europa, dedica una lunga analisi a firma di Tony Barber al futuro del vecchio continente, messo a repentaglio dalla crisi del debito. L'aspetto più interessante arriva verso la metà dell'articolo: «Per alcuni degli Stati fondatori dell'Unione europea», scrive Barber, «l'ideale di unità non è l'impero romano, che includeva Londra e Costantinopoli tra i suoi confini, ma l'impero medievale di Carlo Magno, che comprende Francia, Benelux e Nord Italia».
E non ci vuole molto a capire quali e quante sono le nazioni che uscirebbero spaccate da questo ipotetico «riassemblaggio»: solo la nostra. La Padania in Europa, il sud Italia fuori. Se ci fosse ancora Gianfranco Miglio, un sorriso se lo farebbe di sicuro.
Link: articolo su Libero
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Financial Times come Bossi, in eurozona solo il nord Italia
Analisi del quotidiano londinese: un'Europa piccola come l'impero di Carlo Magno

New York, 14 giu. (TMNews) - "Per alcuni degli stati fondanti dell'Unione europea l'idea di unità non è l'impero romano, che andava da Londra a Costantinopoli, quanto piuttosto l'impero medioevale di Carlo Magno, che comprendeva essenzialmente la Francia, i paesi del Benelux e l'Italia del nord". A sostenere questa tesi è Tony Barber, giornalista del Financial Times, secondo cui il lancio dell'euro nel 1999 fu un tentativo consapevole di accelerare l'unificazione europea e di estenderne l'influenza.
Anche un'Europa più piccola si troverebbe però a occuparsi di tassi di crescita, debito pubblico eccessivo, stagnazione demografica, sistema pensionistico sovraccaricato e competizione dei paesi emergenti non europei. Con l'attuale crisi economica il pericolo però è che fare troppo poco e troppo tardi potrebbe spaccare l'eurozona, minare il mercato europeo, spingere il vecchio continente ai margini e, 55 anni dopo il Trattato di Roma, lasciare il progetto dell'integrazione europea in rovina.
La frammentazione dell'Europa si scontrerebbe con le aspirazioni politiche che volevano competere, in qualità di coerente entità politica, con potenze come Stati Uniti, Cina, India e Russia. In molti stati l'opinione pubblica continua a pensare alla politica in termini nazionali, piuttosto che paneuropei, e la distanza fra le istituzioni europee e gli elettori non è mai stata così grande. Grecia, Irlanda e Portogallo hanno inoltre una stretta supervisione estera, mentre Italia e Spagna sono alle prese con programmi di austerità realizzati in parte sotto pressioni esterne.
Il timore della spaccatura dell'eurozona, sostiene il quotidiano finanziario londinese, sta rinazionalizzando i mercati. Gli acquisti su larga scala di bond italiani e spagnoli da parte delle istituzioni finanziarie italiane e spagnole hanno creato un rapporto allarmante fra debito sovrano e banche che deve essere spezzato per evitare il rischio che si distruggano a vicenda.

Link: TM news
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C'È ARRIVATO ANCHE IL FINANCIAL TIMES, BOSSI 20 ANNI FA
IN EUROPA SOLO LA PADANIA


Il quotidiano inglese sul futuro scenario con il Nord Italia. Il Senatur: «Ue più piccola, sarà una miscela di Stati senza debiti e di Regioni». Prende forma il progetto della macroregione di Miglio, via per la libertà

EL GH'À VIST LONTAN

«La nuova Europa sarà una miscela di Stati senza debiti e di Regioni». ...In fin dei conti per lui non è una novità. Umberto Bossi lo ha sempre detto, lo ha ripetutamente annunciato che questa Europa era nata bene ma poi era cresciuta sbagliata. Anzi, in questi ultimi mesi l'accelerazione politica della Lega verso un'Europa 2.0 ragionata attorno alle Regioni più che agli Stati nazionali è stata uno dei fili conduttori della tessitura di politica estera di un Carroccio sempre più disinteressato alla politica made in Roma, proiettandosi piuttosto là dove la storia gli ha sempre dato ragione.

"La Padania" - 15/06/2012


 

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